"Reagan è stato il primo presidente che ho votato ed è anche il mio preferito, comunque è il ruolo più duro che abbia mai recitato". Così Dennis Quaid, 69 anni, al Filming Sardegna Festival ha parlato del suo prossimo ruolo in Reagan, film di prossima uscita diretto da Sean McNamara e scritto da Howard Klausner e Jonas McCord e basato su due libri di Paul Kengor. Ma Dennis Quaid, nato a Houston, Texas, non è nuovo nell'interpretare inquilini della Casa Bianca. È stato anche Clinton in I due presidenti, film del 2010 di Richard Loncraine sulla relazione speciale creatasi tra il Regno Unito di Tony Blair e appunto Clinton tra il 1994 e il 2001. "Sì ho interpretato anche Clinton - ha sottolineato l'attore - che ho conosciuto di persona e questo molto prima che lo interpretassi nel film. Siamo andati a giocare a golf e ho trascorso dei giorni alla Casa Bianca. Era una persona che sentiva il bisogno di piacere a tutti, anche se c'era molta gente nella stanza ti rendeva unico, speciale. Probabilmente è l'uomo più intelligente che abbia mai incontrato". E tornando a Reagan, ha aggiunto Quaid: "Nessuno lo conosceva davvero bene, perché ha sempre mantenuto uno schermo tra lui e gli altri. Era un grande uomo, un vero padre della nostra nazione. Lui ha rinunciato anche a parte dei rapporti con la famiglia, coi figli per il bene del Paese. Il suo affetto più grande? Sicuramente quello per la moglie Nancy: avevano un rapporto speciale, una relazione romantica andata avanti per tutta la vita". La paura di interpretarlo? "A volte penso sia impossibile riuscirci, ma quando sento questa sensazione di impossibilità vuol dire che devo fare quella cosa, perché mi aiuta ad uscire dalla mia comfort zone. La paura - ha rilevato - è per me una motivazione". Cosa pensa dell'importanza di interpretare ruoli politici? "Oggi si pensa che gli attori debbano trasmettere sempre messaggi politici, ma non è vero. Tanto più non è affatto vero che tu debba condividere la visione politica del personaggio che interpreti, perché in realtà stai recitando solo un essere umano. Quando cammino per strada non guardo la gente pensando quello è repubblicano e quell'altro è un democratico, non sono lì a giudicare". Che ne è delle star di una volta? "La relazione tra pubblico e star oggi è completamente cambiata, non c'è più il mistero, non ci sono più le dive. Un volta c'erano solo i paparazzi a fare le foto, ora ci sono gli smartphone. Prima gli attori non facevano serie tv, davano poche interviste e, se lo facevano, non venivano riprese da telefonini, adesso invece c'è Instagram, ci sono tanti strumenti che raccontano quello che le star fanno, non c'è più mistero".
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