Amelia, "è un personaggio molto
moderno, una ragazza che rappresenta un po' la libertà:
nonostante la situazione di quegli anni lei continua a fare
quello che vuole e che sente, e ispira e attira gli altri a fare
esattamente la stessa cosa". Così la 18enne Deva Cassel,
descrive con l'ANSA il ruolo con cui debutta al cinema, nel
dramma ambientato a fine anni '30, La bella estate, di Laura
Luchetti, tratto liberamente dall'omonimo romanzo di Cesare
Pavese (vincitore del Premio Strega nel 1950), all'esordio in
prima mondiale in piazza Grande al Locarno Film Festival e in
sala dal 24 agosto con Lucky Red. coprotagonista è Yile Yara
Vianello, in un cast che comprende Nicolas Maupas, Alessandro
Piavani, Adrien Dewitte, Anna Bellato e Andrea Bosca.
Per Deva Cassel, classe 2004, figlia di Monica Bellucci e
Vincent Cassel l'incontro diretto con lo showbiz è arrivato tre
anni fa attraverso le prime prove da modella: dopo il cinema
arriverà anche il piccolo schermo, è infatti Angelica nella
serie The Leopard (Il gattopardo) per Netflix, nuovo adattamento
dal capolavoro di Tomasi di Lampedusa. Quando ha deciso di
affrontare, al debutto, due personaggi importanti come questi,
in famiglia "sono stata un po' seguita - spiega Deva Cassel -. I
miei prima di essere due attori sono il mio papà e la mia mamma,
mi danno consigli, mi aiutano a fare delle scelte ma mi lasciano
anche tantissima libertà di fare il mio percorso".
La bella estate, una produzione Kino Produzioni con Rai
Cinema e 9.99 Films, ha al centro nella Torino del 1938, il
rapporto che nasce tra Ginia (Vianello), giovane sartina di
grande talento e Amelia (Cassel), di poco più grande di lei,
figura enigmatica e affascinante, del mondo bohemien torinese.
"L' 'universalità di Pavese è la nostra grande fortuna" spiega
Laura Luchetti . Si racconta "quel momento della vita in cui si
fa il grande salto e nel quale si decide di essere se stessi, e
soprattutto, di amare chi e come si vuole". Per Yile Yara
Vianello "il personaggio di Ginia rispetto a quello di Amelia è
sempre in un conflitto emotivo molto forte, un elemento che
risuona molto forte anche rispetto all'oggi".
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