Lido di Venezia, fine agosto
1962: comincia la 23/a edizione della Mostra del cinema. Dai
vaporetti scendono registi e divi di tutto il mondo, da Burt
Lancaster, protagonista di L'uomo di Alcatraz di John
Frankenheimer, a Sue Lyon, la Lolita di Stanley Kubrick (che
diserta il festival); da Pier Paolo Pasolini con Mamma Roma a
Roman Polanski con Il coltello nell'acqua. L'apertura del
festival è affidata a Smog, girato l'anno prima da Franco Rossi
per le strade di Los Angeles.
Dopo quella proiezione in Sala Grande, però, il film viene
dimenticato e le sue bobine perdute, finché la Cineteca di
Bologna e l'Università della California di Los Angeles (Ucla)
non si sono unite per ritrovare e restaurare la pellicola,
grazie a un finanziamento di 75.000 dollari della Hollywood
Foreign Press (ora Golden Globe Foundation). Rinato nella
versione originale di 101 minuti, dopo una proiezione al Cinema
Ritrovato di Bologna a giugno 2023, Smog è tornato a Los Angeles
per chiudere domenica sera la 21/a edizione del Festival of
Preservation organizzato dal Ucla Film & Television Archive.
"È il primo film italiano ad essere interamente girato negli
Stati Uniti. Un'operazione inconsueta per quegli anni in cui
eravamo noi ad andare lì, a usare i teatri e le maestranze di
Cinecittà", dice la direttrice dell'archivio May Hong HaDuong,
introducendo la prima proiezione di Smog nella città in cui è
stato girato 60 anni fa. Non c'è una poltrona vuota al Billy
Wilder theatre, all'interno dell'Hammer museum. "Questa è la
première hollywoodiana che il film non ha mai avuto", sorride
Luca Celada, giornalista che guidava il programma di restauro
della Hollywood Foreign press e che ha accompagnato l'opera alla
sua seconda vita.
Il film fu prodotto dalla Titanus di Goffredo Lombardo, che
per evitare la bancarotta vendette un pacchetto di titoli alla
MGM, tra cui anche Smog, dimenticato nei magazzini dello Studio
a Beverly Hills.
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