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Seydou Sarr, ritorno a Venezia un anno dopo Io Capitano

Seydou Sarr, ritorno a Venezia un anno dopo Io Capitano

Alle Giornate degli Autori il docu diretto da Simone Aleandri

ROMA, 05 agosto 2024, 18:29

Redazione ANSA

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A un anno dal successo mondiale di 'Io Capitano', film di Matteo Garrone, il protagonista Seydou Sarr torna alla Mostra del Cinema di Venezia (28 agosto-7 settembre) con un film documentario a lui dedicato, 'Seydou - Il sogno non ha colore', diretto da Simone Aleandri. Prodotto da Wonder Project con Rai Cinema in collaborazione con Lega Serie A, sarà presentato alla 21/a edizione delle Giornate degli Autori nella sezione Confronti.
    'Seydou - Il sogno non ha colore' offre un racconto intimo e sincero dei primi diciannove anni della vita di Seydou Sarr, vissuti con il grande sogno di diventare un calciatore. Il casting per 'Io Capitano' è stato, infatti, un evento casuale attraverso il quale la recitazione ha fatto irruzione improvvisa nella vita di Seydou che, fin da bambino, aveva coltivato tutt'altra passione. Una passione che ha saputo resistere ai momenti negativi e alle avversità; una passione che mantiene vivo nel protagonista l'obiettivo di emergere anche nel mondo del calcio. Per questa ragione Sarr intraprende un viaggio per "incontrare chi ce l'ha fatta", attraversa l'Italia arrivando nelle città e nei centri sportivi dei club si Serie A e si confronta con nomi di spicco del panorama calcistico italiano e internazionale: campioni come Adli, Banda, Dybala, Danilo, Messias e Okoye, dialoga con leggende del calibro di Francesco Totti e Ciro Ferrara e Omar Daffe. Compie un viaggio per conoscere le loro storie, per raccogliere esempi, ma anche per fare una riflessione più profonda sul razzismo: dialoga con loro su quanto sia ancora radicato nella nostra società, dagli insulti in stazione, in strada, ai commenti sui social e su come a volte anche il calcio sia diventato scenario di questa forma di discriminazione.
    Gli incontri di Seydou offrono l'occasione per riflettere sulle vittorie personali e sulle battaglie collettive contro le ingiustizie, sollevano domande importanti sul valore della diversità e sulla capacità del calcio e del cinema di unire le persone al di là delle differenze. A impreziosire il film, la canzone La leva calcistica del '68 di Francesco De Gregori.

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