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Giordana, siamo tutti macchiati dal giudicare e giudicarci

Giordana, siamo tutti macchiati dal giudicare e giudicarci

Il regista, Pardo speciale, a Locarno con La vita accanto

LOCARNO, 13 agosto 2024, 10:39

di Francesca Pierleoni

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Siamo tutti "macchiati dal giudizio, a partire dal punto di vista su noi stessi. Solo chi è proprio stupido, si sente sempre soddisfatto di sé. L'uomo si interroga continuamente sui propri limiti, e quindi ce la portiamo dentro questa macchia, fin da piccolissimi. Magari col tempo riusciamo a ridurla, o magari si espande fino a paralizzarci". E' uno dei motivi, spiega all'ANSA Marco Tullio Giordana per il quale ha accettato la proposta arrivata dall'amico Marco Bellocchio, qui cosceneggiatore e coproduttore, di dirigere La vita accanto, con Beatrice Barison, Sara Ciocca, Valentina Bellè, Sonia Bergamasco e Paolo Pierobon che debutta fuori concorso al Locarno Film Festival (dove il regista riceve anche un Pardo speciale in omaggio alla sua carriera), per poi uscire in sala dal 22 agosto con 01 Distribution. Il film (prodotto da Kavac Film, IBC Movie e One Art con Rai Cinema) nasce dall'omonimo romanzo di Maria Pia Veladiano (Einaudi). La storia, ambientata negli anni '80, entra negli equilibri che saltano in una ricca famiglia vicentina, quando l'inquieta Maria (Bellè), sposata all'affermato medico Osvaldo (Pierobon) partorisce la prima (e unica) figlia della coppia. Rebecca. La piccola (interpretata nella prima parte dell'infanzia da Viola Basso, nella preadolescenza da Sara Ciocca, e poi da Beatrice Barison) pur sana e molto bella, ha un'ampia macchia purpurea che le copre parte del viso. Un difetto che Maria, sempre più triste e rabbiosa, non accetta, tanto da rifiutare il contatto con la figlia. La bambina, che rivela presto una grande talento per il piano, trova una figura femminile di riferimento nella zia Erminia (Bergamasco), la sorella gemella del padre (tra loro c'è un rapporto estremamente intenso) famosa concertista. "Il mio personaggio non è madre - spiega Bergamasco che è anche una provetta pianista come dimostra nel film - Forse anche l'amore simbiotico per il fratello le impedisce di pensare a una possibilità di maternità. Per la protagonista diventa una sorta di madre surrogata, fra loro c'è un forte legame spirituale ". Rebecca dimostra di avere la forza per affrontare, anche grazie al legame con l'amica del cuore, la ribelle Lucilla, il giudizio degli altri, a partire da quello della madre, la cui salute mentale continua a peggiorare. "Anche Maria la "macchiamo" noi con un giudizio - spiega Bellè -, l'ho capito facendo delle ricerche sulla depressione post partum e parlando e con una donna che l'ha vissuta. La macchia della figlia forse è un pretesto, è ciò che fa partire in lei delle domande molto pesanti che prima non aveva avuto il coraggio di farsi". Barison, che nella vita è pianista concertista qui debutta sul grande schermo: "Questa è stata un'esperienza molto stimolante che mi ha lasciato qualcosa di profondo dentro - osserva -. Mi hanno insegnato molto il coraggio e la forza che Rebecca trova in se stessa, senza dipendere dal giudizio degli altri, neppure da quello della sua famiglia, che invece, all'inizio, la porta a chiudersi, a nascondersi". La protagonista, aggiunge Sara Ciocca, classe 2008, di una maturità già sorprendente, "nell'età in cui la interpreto, è stanca di subire, vuole reagire e lo fa in maniera molto accentuata. E finalmente, anche grazie a Lucilla che è la sua luce, approda al mondo di libertà del quale ha bisogno". Il film risulta estremamente attuale considerando anche l'esposizione costante degli adolescenti ( e non solo) al giudizio, spesso sommario, che viene dal web: "Abbiamo sempre affrontato lo sguardo degli altri, ma oggi, è un percorso reso ancora più difficile dall'ossessione di essere connessi e dal dipendere poi dal giudizio altrui - riflette Giordana - Spesso online ci si imbatte in persone che invece di darti fiducia ti danneggiano. Non si ha mai la sensazione ci sia uno sguardo limpido su di sé".

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