La vita "fa schifo ma Frank te la fa
vedere a colori, un po' come la Nina". È una delle coordinate
sui suoi amici e compagni d'avventura in una Milano inedita che
ci dà Gollum (Gabriele Monti), soprannome dello street artist
'muto' adolescente. coprotagonista e narratore di La storia del
Frank e della Nina, favola moderna di Paola Randi, con Samuele
Teneggi (Rapito) Ludovica Nasti (L'amica geniale), Marco
Bonadei, Bruno Bozzetto (qui in una sorprendente prova d'attore)
e Anna Ferzetti, che debutta in Orizzonti Extra alla Mostra del
Cinema di Venezia per poi arrivare in sala il 19 settembre con
Fandango.
"Da milanese che vive da 23 anni a Roma, ho pensato ci fosse
la giusta distanza per rappresentare la mia città" spiega
all'ANSA Paola Randi, abituata a creare spazi di fantasia anche
nelle realtà più complesse, Da Into paradiso a Tito e gli
alieni, senza dimenticare viaggi di fantasy puro come La befana
vien di notte 2 con Monica Bellucci. "Qui sono tornata alla
Milano che ho lasciato, quella dell'adolescenza e giovinezza".
Al centro del film (prodotto da Fandango con Rai Cinema
Spotlight Media Productions con Rsi Radiotelevisione Svizzera)
c'è l'incontro fra tre adolescenti che, ognuno a proprio modo,
ha un mondo da esprimere e fugge da un quotidiano traumatico:
Gollum, bullizzato per il suo problema nel parlare; Frank
(Teneggi), ragazzo tanto inquieto, quanto brillante affabulatore
e colto che ha deciso di diventare trasparente, sognando solo di
andarsene in treno una volta compiuti 18 anni; e Nina (Nasti),
16enne rom, già mamma, con un grande talento per la fotografia,
sposata a un uomo 'gagio' (non rom) volgare e violento, Dux
(Bonadei). La ragazza vuole prendere di nascosto dal marito, che
non vuole lei studi, la licenza media, e Frank accetta di farle
da insegnante clandestino. Nascono tra loro sentimenti forti che
andranno difesi.
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