PAOLO ZAGARI, UN CASO PER MARASCHINO
(FRATELLI FRILLI EDITORI, PP. 208, EURO 16.90) Mistery con
sfumature di commedia. Una Roma noir è lo scenario in cui si
muove il giornalista investigatore Pietro Maraschino, alle prese
con un caso intricato: una catena di omicidi iniziata con la
morte di un sessantenne, proprietario di un locale notturno, il
corpo della vittima viene ritrovato su una panchina in quel di
Trastevere, l'uomo è stato ucciso con un colpo sparato al cuore
da distanza ravvicinata. Nelle indagini, Maraschino può contare
sull'aiuto del caporedattore e di una brillante stagista.
Maraschino, personaggio nato dalla fantasia di Zagari, è un
cronista di nera, il quotidiano per cui lavora si chiama 'La
Civetta'; Pietro Maraschino è un professionista esperto, non gli
piace stare fermo alla scrivania, e quel che pensa del suo
mestiere è sintetizzato in alcune frasi-consiglio che dà a una
aspirante reporter:"Scordati tutto quello che hai studiato. La
redazione di un giornale ti uccide, spegne le tue capacità
immaginative, diventi tutt'uno col computer perdendo il contatto
con la realtà. Contano i dati e le informazioni ma anche le
sensazioni, quelle che nascono spontanee, per associazione".
Maraschino ama fare riunioni di redazione all'aperto, camminando
a lungo; beve grandi quantità di caffè ristretto e amaro, ha una
gatta che si chiama Ollie, e intrattiene una relazione con una
psicologa comportamentista trentacinquenne. Paolo Zagari è
scrittore, critico cinematografico, regista e produttore di
documentari. Tra i suoi libri: 'Soli, bastardi e sentimentali',
'Fuori dall'algoritmo' e 'Romanzetto marino'.
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