(dell'inviata Alessandra Magliaro)
"Sono colpito da quanto io
sia amato in Italia e parte di questo amore lo devo al fatto che
amano la tua voce": momenti divertenti a Venezia con la
conversazione tra Richard Gere e il suo storico doppiatore Mario
Cordova. L'attore ieri ha festeggiato 75 anni all'Harry's Bar a
Venezia con la moglie Alejandra Silvia in una cena con l'amica
Tiziana Rocca (anche lei del 31 agosto) e il marito Giulio Base.
Ieri ha visitato la Biennale d'arte e stasera è ospite d'onore
del gala annuale di AmfAR, la Fondazione per la Ricerca
sull'Aids all'aeroporto Nicelli. Cordova ha fatto sorridere la
platea modulando la voce rispetto agli attori che doppia ossia
Gere, Willem Dafoe e Jeremy Irons.
Nella carrellata all'indietro nella sua lunga carriera,
inevitabile soffermarsi su Pretty Woman, il film di Garry
Marshall datato 1990 che è statisticamente tra i più visti in
replica in Italia e che ad oggi ha incassato oltre 460 milioni
di dollari al botteghino mondiale. "Era un piccolo film, non
avevamo la più pallida idea del successo che sarebbe arrivato",
ha detto Gere raccontando di non vederlo da tempo. "La scena al
pianoforte è una sequenza incredibilmente sexy, evidentemente
non c'era chimica fra quei due attori" ha scherzato riferendosi
a lui e Julia Roberts.
"Non era nella sceneggiatura ma alla fine è diventata parte
integrante del film", ha detto Gere accolto da Happy Birthday to
you al suo ingresso al Venezia Tennis Club dove si è svolta la
Conversazione organizzata dalla Biennale di Venezia. È stata
mostrata la clip della scena e commentata. "Il mio personaggio
era 'criminalmente sottoscritto', fondamentalmente era un
vestito e un bel taglio di capelli. La scena fu improvvisata -
ha detto l'attore - descrivendo la conversazione con il regista
Mashall - 'Garry mi ha chiesto: 'Cosa fai a tarda notte in un
hotel?' e io ho risposto, 'Beh, di solito ho il jet lag, quindi
sono sveglio tutta la notte e di solito c'è una sala da ballo da
qualche parte o un bar, trovo un pianoforte e lo suono'. Lui ha
detto: 'Beh, facciamo qualcosa con quello. Quindi abbiamo
semplicemente improvvisato questa scena, e lui mi ha chiesto:
'Suona qualcosa di malinconico' e io l'ho fatto come se fosse la
vita interiore di questo personaggio".
In attesa di vederlo al cinema in Oh Canada di Paul Schrader,
applaudito a Cannes, Richard Gere presto reciterà al fianco di
Michael Fassbender nella serie The Agency, il remake americano
del thriller di spionaggio francese Le Bureau des Legendes. E al
cinema? "C'è un progetto con Oren Moverman, è tratto dal romanzo
di David Mendelsohn An odissey, ed è una storia di padre e
figlio", ha detto l'attore che di figli ne ha tre tra cui Homer,
appena diplomato alla Brown University.
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