(di Francesco Gallo)
"Ho dormito pochissimo e sono anche
un po' nervosetto. Qui ci sono cento fotografi come ad
Hollywood, che devo dire ancora? Sono contento di aver ricevuto
la Stella della Mole, ma l'ho già detto ieri! Spero ora solo di
potermela portare sul treno senza farmi del male (facendo
riferimento alle punte molto aguzze del premio) ".
Così stamani Giancarlo Giannini, 82 anni, non ha mancato di
mostrare tutta la sua insofferenza alla conferenza stampa
congiunta dei primi tre premiati della Stella della Mole.
Oltre a lui c'erano infatti Rosario Dawson e Matthew Broderick.
Un'insofferenza da parte dell'attore che poi non manca di
mostrare pessimismo anche verso lo stesso cinema che è troppo
cambiato e non ama più tranne qualche rara eccezione.
"È ormai cambiatissimo rispetto al passato - dice - anche se ci
sono andato poco dopo la pandemia, ma comunque quello che ho
visto non mi è piaciuto affatto. Salvo i film di Spielberg e
Wenders" (rispettivamente 'The Fabelmans', 2022 e 'Perfect
Days', 2023).
E ancora Giannini con fare molto scocciato e che nel pomeriggio
ha dato anche forfait all'appuntamento concordato con i
quotidiani: "Mi piace invece molto il cinema del passato -
sottolinea -. I capolavori oggi non si fanno più. Ora si devono
pensare altre forme di cinema, forse anche più brevi. Io non
sono un attore, lo ribadisco, sono solo un perito elettronico e
il digitale è una rivoluzione, che deve essere ancora capita!".
E ancora Giannini ribadisce: "Sono vecchio e non mi piace il
cinema di oggi. Spero solo, ormai, vista l'età, di vederne
ancora molto poco. Perché non mi piace? Si è persa ormai sia la
semplicità che la fantasia. La prima è difficilissima da
applicare mentre la seconda si adopera troppo poco. Insomma mi
piacerebbe più rottura degli schemi, bisogna essere più semplici
e usare la fantasia donata da Dio".
E conclude: "Mi è piaciuto 'The Fabelmans' di Spielberg perché
racconta una piccola storia personale in modo geniale, una cosa
che trovi anche in Kubrick a Kurosawa. Bisogna tornare alla
semplicità di raccontare la vita in modo umano e mistico. Sì,
ora che ci penso, al cinema manca anche il misticismo".
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