(di Giorgio Gosetti)
NOGENT-SUR-MARNE, 13 GEN - Si è concluso ieri sera
con un interminabile applauso a Marco Tullio Giordana e alla
protagonista del suo "La vita accanto", il festival-evento di
Nogent sur Marne dedicato al cinema italiano. Si trattava di una
sorta di numero zero per la nuova manifestazione ideata da Jean
Gili e Felice Laudadio per rilanciare l'attenzione della Francia
verso la nostra cinematografia e proprio il calore per l'autore
de "La meglio gioventù" ha dato il la a un progetto che già il
27 settembre prossimo si trasformerà in una prima edizione del
festival, destinato a prendere il testimone dell'esperienza
quarantennale di Annecy, ormai definitivamente archiviata.
"Quasi tutti i miei film - commenta Giordana - sono poi
usciti nelle sale francesi e spero proprio che la bellissima
reazione del pubblico qui, aiuti un distributore a scommettere
su 'La vita accanto', un lavoro che credo possa essere
apprezzato a Parigi anche più che nel mio paese. È una storia
vibrante, piena di sfumature e con una grande attrice come Sonia
Bergamasco che merita di essere valorizzata anche all'estero.
Una volta di più mi ha colpito la preparazione degli spettatori
che sanno di noi, del nostro passato recente, del nostro cinema
e confermano un legame tra le due culture che troppo spesso in
questi anni abbiamo trascurato".
Come si spiega la flessione che di recente ha visto ben pochi
dei nostri film arrivare al cuore dei cugini francesi? "Non
faccio l'analista - risponde il regista - ma sento che sussiste
un problema d'immagine e di marketing della creatività italiana
all'estero. Se creiamo le giuste occasioni poi il pubblico
risponde nel modo giusto e l'esperienza di grandi
professionisti, come qui accade con Jean Gili e Felice Laudadio,
può essere fondamentale. In Francia c'è sempre un po' di
nostalgia per come proprio i loro critici hanno saputo, negli
anni, scoprire i grandi maestri italiani. Adesso c'è bisogno di
fare lo stesso con una nuova generazione di autori ed interpreti
e il lavoro di chi come me, Marco Bellocchio e altri, è già
conosciuto può risultare utile. Anche per questo, su un altro
piano, faccio un grande in bocca al lupo a Maura Delpero e al
suo 'Vermiglio' in corsa per la nomination all'Oscar".
A conferma delle parole di Giordana c'è stato qui, a
Nogent-sur-Marne, a pochi chilometri dal centro di Parigi, il
bel risultato del documentario di Francesco Zippel su Gian Maria
Volonté. "I suoi film e la sua dimensione di gigante nel
mestiere d'attore - dice Zippel - impressionano gli spettatori
francesi. Ieri alla mia proiezione erano soprattutto loro (molti
meno gli italiani in sala, nonostante il grande radicamento
della comunità d'origine italiana in questa meravigliosa
cittadina) a fare domande sulla storia di Gian Maria e sul suo
impegno anche fuori dal cinema. Mi ha colpito che tanti
ricordassero il suo sodalizio con Elio Petri e Ugo Pirro. Una
pagina di storia, d'arte e di cinema che anche noi dovremmo
riscoprire dopo troppi anni di oblio".
"Sono stata qui a Nogent davvero poche ore - conclude Sonia
Bergamasco- ma è stato abbastanza per avvertire un'ondata di
simpatia e sintonia che ha per me un grande significato. Alla
presentazione di 'La meglio gioventù' mi sono emozionata ancora
una volta e non ho potuto lasciare la sala fino alla fine,
perché leggevo sulle facce degli spettatori francesi le stesse
reazioni di noi che quella stagione italiana abbiamo vissuto in
prima persona. È una memoria collettiva ancora vivissima e
occasioni come questo festival sono vitali per il nostro lavoro.
Nei prossimi mesi girerò l'Italia con il mio documentario 'Duse
the Greatest' e poi con il mio ultimo lavoro da attrice, 'Il
Nibbio' di Alessandro Tonda: spero proprio di trovare lo stesso
calore e la stessa passione: ci meritiamo un pubblico bello come
quello che sappiamo avere grazie ai nostri cugini qui in
Francia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA