Il ruolo fondamentale in Gianni
Rodari sia della morte del padre per una broncopolmonite presa
nell'aiutare un gattino sotto la pioggia, sia di quella del
gatto come paradigma di libertà applicata anche alla pedagogia
sono state sottolineate da Pino Boero, uno dei massimi
conoscitori dell'autore di libri per l'infanzia, pedagogista e
giornalista di cui quest'anno ricorre il centenario della
nascita.
La notazioni sono state fatte in un webinar organizzato ieri
pomeriggio dall'Ambasciata d'Italia al Cairo. Rodari, in
"Grammatica della fantasia", "ricorda il padre fornaio" e un
"elemento drammatico" che riguarda il genitore, ha ricordato
Boero: "esce una sera sotto il temporale per aiutare un gattino
rimasto isolato tra le pozzanghera" e "morirà dopo sette giorni
di broncopolmonite" dato che " a quel tempo non c'era la
penicillina."
"E questo elemento della morte del padre (...) legata al
salvataggio di un gattino sarà un elemento che io trovo
centrale, fondamentale", nella "formazione di Rodari" che
all'epoca (il 1929) aveva nove anni, ha aggiunto il docente
definito "uno dei massimi esperti di Gianni Rodari" dal
direttore dell'Istituto italiano di cultura cairota, Davide
Scalmani.
"Altrettanto fondamentale è la motivazione con cui Rodari,
fra gli animali, mette sempre in evidenza i gatti con moltissime
filastrocche", poesie, temi, ha argomentato poi Boero, per molti
anni ordinario di Letteratura per l'infanzia e Pedagogia della
lettura presso la facoltà di Scienze della formazione
dell'Università di Genova.
"Il gatto non è amico di nessuno, entra, mangia, si stira e
torna via, crede che la casa sia un'osteria. Non fa festa al
padrone, non l'accompagna a spasso, non ti riporta il sasso che
tu getti lontano, non ti viene a leccare la mano come fa il cane
con quegli occhi buoni. E quando miagola pare che stia
raccontando una bugia", ha declamato Boero, fra l'altro
ex-assessore del comune genovese, citando la poesia rodariana
"Ritratto del gatto".
"Questo tema dell'autonomia e della libertà del gatto" è
"fondamentale": "autonomia, libertà, centralità della persona,
che non dipende, che non lecca la mano. Questo tema, Rodari lo
proietterà anche a livello pedagogico" mettendo "al centro il
bambino" non "come oggetto di didattica ma come soggetto attivo
partecipante", ha sottolineato il docente definendolo "un grande
intellettuale del Novecento".
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