WALTER SITI, CONTRO L'IMPEGNO- RIFLESSIONI SUL BENE IN LETTERATURA (RiZZOLI, PP 272, EURO 14).
Si chiama 'Contro l'impegno' il pamphlet di Walter Siti che
smonta un'opinione molto diffusa, quella che vede la letteratura
come un'arma per salvare il mondo, che sarà in libreria il 27
aprile per Rizzoli.
"Si dice che con le parole si può cambiare il mondo, 'le parole
sono importanti'. Ma se davvero sono importanti, allora bisogna
anche saperle ascoltare, farsi vuoti e disposti a lasciarsi
guidare dal loro misterioso aggregarsi. Il maggiore obiettivo
della letteratura non è la testimonianza, ma l'avventura
conoscitiva" dice lo scrittore Premio Strega 2013 con
'Resistere non serve a niente'.
Da un po' di tempo si è diffusa l'idea che la letteratura debba
promuovere il bene, guarire le persone e riparare il mondo.
Breviari e "farmacie letterarie" promettono di confortarci e di
insegnarci a vivere, i romanzi raccontano storie impegnate a
fare giustizia, confermando chi scrive (e chi legge) nella
convinzione
di trovarsi dalla parte giusta. Ma la letteratura è un bastian
contrario che spira sempre dal lato sbagliato: più si tenta di
piegarla al proprio
volere, e usarla per "veicolare un messaggio", più lei ci sfugge
e porta in superficie ciò che nemmeno l'autore sapeva di sapere.
In questo pamphlet militante e preoccupato, Siti analizza alcuni
autori e testi contemporanei di successo per difendere la
letteratura dal rischio di abdicare a ciò che la rende più
preziosa:
il dubbio, l'ambivalenza, la contraddizione. Non senza il
sospetto che l'impegno "positivo" sia soltanto la faccia
politicamente in luce
di una mutazione profonda e ignota, in cui tecnologia e mercato
imporranno alla letteratura nuovi parametri.
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