(di Francesca Pierleoni)
I mutamenti climatici "stanno
provocando la possibilità di un'ecatombe dell'umanità. Basta
vedere quello che sta succedendo in Germania e Belgio, con
decine di morti. La signora Merkel ha espresso lo sgomento per
la situazione e tutti gli osservatori scientifici dicono che
quell'alluvione, mai vista prima, è uno dei risultati più
evidenti dell'inquinamento atmosferico". Lo ha sottolineato
Mario Capanna, intervenendo nella sala Capitolare del Senato a
Palazzo della Minerva, nel convegno organizzato da Gianni
Marilotti, presidente della Commissione per la Biblioteca e
l'Archivio storico 'Un parlamento mondiale è un'utopia?'.
L'incontro si è svolto in occasione dell'uscita dell'uscita del
libro "Parlamento mondiale. Perché l'umanità sopravviva"
(Santelli editore) nel quale l'ex parlamentare firma uno dei
saggi; tra gli altri autori, oltre a Marilotti, Stefania Barile,
Fabio Minazzi, Luciano Neri e Romolo Perrotta.
"Mentre parliamo è in corso quella che Papa Francesco
definisce in modo pertinente la terza guerra mondiale a pezzi".
Si è arrivati "al punto che l'1% della popolazione ha acquisito
ricchezze e beni che superano quelli del 99% del resto
dell'umanità - ha aggiunto Capanna -. inoltre c'è stata la
ripresa spasmodica e compulsiva della spesa per gli armamenti, a
partire da quelli nucleari". C'è "la necessità di una svolta -
ha sottolineato l'attivista e scrittore - da immaginare dando
vita a un'assise planetaria, che al contrario dell'Onu, dove
vengono rappresentati gli Stati, rappresenti davvero i popoli
della Terra, secondo il principio: 'ciò che riguarda tutti,
dev'essere deciso da tutti'". Dal punto di vista tecnico,
secondo Capanna non ci sarebbero "problemi insormontabili per
arrivare a un Parlamento mondiale. In un giorno, seguendo i fusi
orari si voterebbe in tutti i Paesi e l'indomani o il giorno
dopo conosceremmo i risultati". Nel mondo siamo "sette miliardi
e mezzo. Il Parlamento mondiale potrebbe essere composto da
mille membri, un eletto ogni 7 milioni e mezzo di abitanti, poco
più dei membri del Parlamento europeo". Sarebbe "un'assemblea
totalmente gestibile" e "le decisioni sarebbero vincolanti
globalmente, essendo votate da tutti i popoli, non come accade
all'Onu". Tuttavia per realizzare un Parlamento mondiale serve
"la volontà di abbandonare la vecchia strada per abbracciare la
nuova".
Il "nostro impegno, con tutta modestia, è contribuire a
creare le condizioni perché l'umanità si concepisca come una
grande famiglia, prendendo in mano l'autogestione del proprio
destino nel presente e nel futuro". "Pensiamo ad esempio
all'Africa dove contro la pandemia è stato vaccinato solo l'1%
della popolazione. E' evidente che così le varianti del virus
potrebbero proliferare a dismisura. Nessuno può sentirsi sicuro
se tutto il mondo non viene vaccinato e non coopera. E' un caso
emblematico di come servirebbe una direttiva di un Parlamento
mondiale che fosse vincolante per tutti".
Oltre al libro "stiamo lavorando in varie direzioni - ha
precisato Capanna -, come creare un laboratorio tra
l'Università degli Studi dell'Insubria e il Dipartimento di
Culture, Educazione e Società dell'Università della Calabria per
sviluppare le tematiche del Parlamento mondiale". Sul tema
inoltre "stiamo raccogliendo testimonianze di pensatori nel
nostro Paese e nel mondo". Oltre a ciò "stiamo svolgendo un
sondaggio planetario rivolto agli studenti delle varie
università del mondo e dalle prime risposte, emerge che circa il
70%, condivide l'idea di un Parlamento mondiale ed è d'accordo
perché si apra su questo un dibattito in tutte le sedi". Infine
la settimana prossima "abbiamo appuntamento con il presidente
della Camera Fico per consegnargli ufficialmente il libro, una
via autorevole per investire della cosa il Parlamento italiano
nella sua interezza". Il libro è "l'inizio di una storia che
speriamo abbia successo".
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