(di Paolo Petroni)
Si riscopre la grande figura del
generale polacco Wladyslaw Anders, grazie a libri e all'arrivo,
dal 21 marzo, anche in teatro (anteprima al Comunale di Sori -
Genova - nel programma di Soriteatro 23/24), oltre che alla
nomina di sua figlia Anna Maria Anders a ambasciatrice della
Polonia in Italia. Anders è colui che, il 18 maggio 1944, sfondò
a Montecassino la linea Gustav tedesca aprendo la strada agli
alleati verso nord e con la sua armata, collaborando con i
gruppi partigiani, liberò l'Abruzzo e le Marche, vinse la
battaglia di Ancona, arrivò in Romagna e partecipò alla
battaglia di Bologna.
Una storia particolare la sua e così quella della sua armata.
Partecipò alla prima guerra mondiale nell'esercito zarista e fu
decorato. Nel '39, quando la Polonia fu invasa dai nazisti e dai
sovietici, combatté contro questi ultimi e fu fatto prigioniero,
rilasciato nel '41, quando la Germania iniziò la campagna di
Russia, ebbe dal governo polacco in esilio a Londra l'incarico
di formare, con gli ex prigionieri, un esercito per combattere i
nazisti e lui, per sottrarsi all'influenza russa e alla ricerca
di rifornimenti e tempo per organizzarsi, spostò i suoi uomini
con decine di migliaia di civili in Persia, a Teheran e Esfahan.
Nacque lì, e partì unendosi agli alleati per il Medio Oriente e
poi l'Italia il Corpo d'armata polacco. Dopo la guerra cadde in
disgrazia nella Polonia legata all'Urss e andò a vivere in
esilio a Londra, dove morì il 12 maggio 1970 e venne seppellito,
secondo la sua volontà, nel Cimitero militare polacco di
Montecassino, a fianco dei suoi compagni caduti.
La prima scoperta si è avuta attraverso le affascinanti
memorie di Jòzef Czapski, 'La terra inumana', uscite in italiano
un anno fa (Ed. Adelphi), il quale seguì le vicende dell'armata
polacca di Anders, avendo avuto l'incarico di indagare su
quindicimila prigionieri polacchi in Russia di cui non si aveva
più alcuna notizia, giungendo in due anni alla terribile
scoperta delle fosse di Katyn, dove erano stati tutti trucidati.
Poi la scoperta che la figlia del generale è ora ambasciatrice
della Polonia nel nostro paese ed è stata intervistata anche di
recente da Aldo Cazzullo sulla storia di suo padre per il
Corriere della Sera. È lei a ricordare che "al seguito
dell'armata di Anders c'erano anche attori, pittori, scrittori
come il giovane Herling" e sappiamo che in più occasioni costoro
allestirono spettacoli.
"A Baghdad l'8 maggio 1943 andava in scena la prima assoluta
di un teatro che il Generale Anders chiama 'di servizio', perché
sa che la resistenza passa attraverso la cultura - spiega il
regista Maifredi -. Da allora, il Teatro Drammatico del Secondo
Corpo d'Armata, diretto da una donna, la celebre attrice Jadwiga
Domańska, si esibisce a Nazaret, Tel Aviv, in Egitto davanti
alla Sfinge, Bari, Taranto, Senigallia, Gallipoli, Ancona,
Matera, Faenza, Predappio, Ravenna, Forlì, Fermo, Recanati,
Modena, Bologna. Un esercito pieno di scrittori, pittori, poeti
e musicisti, accompagna la strana tournee internazionale, un
caso unico nella storia del teatro".
È ricordando tutto questo che il Teatro pubblico ligure,
appunto su progetto e regia di Sergio Maifredi, con Massimiliano
Cividati, hanno allestito 'Papaveri rossi', che racconta "il
viaggio dalla Siberia all'Italia del Generale Anders, dei suoi
soldati e della più grande compagnia teatrale itinerante della
seconda guerra mondiale". Una storia vera dunque, dedicata a
Feliks Konarski, che la notte della battaglia finale a
Montecassino, sulle pendici della dell'Abbazia scrive 'Papaveri
rossi a Montecassino', destinata a diventare la 'Bella ciao'
polacca, la più popolare canzone di resistenza antinazista e
antisovietica.
Il lavoro, la cui prima idea risale al 2005, quando Maifredi,
autore e regista, andò a lavorare in Polonia e scoprì questa
vicenda, dopo l'anteprima del 21 marzo, debutta in prima
nazionale il 27 marzo al Teatro Litta di Milano e l'11 novembre
al Teatro Vittoria di Roma, giorno della Festa dell'Indipendenza
polacca, in cui si commemora l'anniversario della Seconda
Repubblica, 123 anni dopo la spartizione della nazione nel 1795
da parte di Russia, Prussia e Austria.
Lo spettacolo è prodotto da Teatro Pubblico Ligure in
occasione degli 80 anni dalla battaglia di Montecassino e
coprodotto con l'Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia,
cofinanziato dal ministero della Cultura polacco, con il
patrocinio dell'Ambasciata di Polonia a Roma e del Consolato
Generale di Polonia in Milano e la collaborazione dell'Istituto
Polacco di Roma.
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