Con "La vicina greca", edito da
Rossini, torna in libreria Alessandro Florio. Come in
"Nazariantz" (2016) e "Delitto vista mare" (2019) protagonista è
l'avvocato Donnaroma, alle prese con un'altra, intricata vicenda
giudiziaria. Quello dei tribunali è uno sfondo che Florio,
penalista e scrittore, conosce e sa trasportare in pagina: "Gli
interrogatori dinanzi alla Polizia Giudiziaria seguono un
rituale consueto per gli addetti ai lavori. Raggiungi l'ufficio
indicato nel foglio della convocazione con qualche minuto di
anticipo. Fai un po' di anticamera prima di essere ricevuto,
contemplando le immagini evocative dell'Arma costrette in un
foglio di plexiglas. L'ufficiale di Polizia Giudiziaria si
mostra sin da subito cortese e affabile, quasi volesse scusarsi
con l'indagato per il malinteso. Porta rispetto all'avvocato e
alla sua funzione di garanzia, anche se farebbe volentieri a
meno di quella presenza nella stanza. Quella figura in abito e
cravatta rappresenta l'argine della sua esuberanza
investigativa. Il monito di carne e ossa a restare nel recinto
della procedura. Una rogna che non puoi grattare via nel
tentativo di assicurare il colpevole alla giustizia".
Il fascicolo processuale che è il motore del libro riguarda la
morte di Cataldo Rizzo, un popolare comico salentino. Diego De
Luca, sua spalla e amico d'infanzia, si trova coinvolto
nell'indagine e affida la propria difesa a Donnaroma. L'incontro
tra i due diventerà per l'avvocato occasione per rievocare una
vicenda personale del passato. Un fatto grave avvenuto in terra
salentina che lo ha segnato al punto da spingerlo a
intraprendere la professione legale.
Secondo uno schema già sperimentato nei primi due romanzi,
Florio parte dal delitto per raccontare storie che si consumano
fuori e dentro le aule di giustizia. Il processo penale
costituisce allora una sorta di struttura, un telaio all'interno
del quale tratteggiare i personaggi e le loro vicende.
Attraverso la tecnica della narrazione in prima persona, il
protagonista introduce nel testo pezzi di vita propria,
personale e professionale, che vanno poi a incontrare storie e
vicissitudini dei personaggi in cui si imbatte strada facendo.
La complessità del narrato oscilla tra due opposti, da una parte
l'indole dell'uomo e, dall'altra, il ruolo del professionista,
un equilibrio precario con il quale è costretto a misurarsi
quotidianamente. A donargli stabilità c'è sempre la sua prima
tifosa e consigliera, Margherita, discreta e insostituibile
compagna a distanza. Sullo sfondo luoghi e strade della città di
Bari, oltre alle suggestioni della costa salentina e di
un'antica porta arroccata sull'isola di Naxos con vista
privilegiata sul mar Egeo: è da lì che parte "La vicina greca".
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