PETER D'ANGELO, FABIO VALLE, IL
FIGLIO PEGGIORE (FANDANGO LIBRI, PP. 348, EURO 19) Ambientato
negli anni Settanta, Il figlio peggiore di Peter D'Angelo e
Fabio Valle, è un noir-inchiesta che racconta la Roma dei
traffici dell'eroina: nel novembre del '75, gli eroinomani in
Italia sono stimati in ventimila. Cosa c'è dietro l'ondata
improvvisa della droga, nelle strade della Capitale? Dovrà
scoprirlo il protagonista del romanzo, Carlo, cronista trentenne
"punta di diamante di Giornale Sera", un giornalista che sa fare
bene il suo mestiere e che "non si identificava in niente, né
sinistra, né destra, né sopra, né sotto". Carlo nelle indagini
sarà affiancato da vari personaggi: un amico d'infanzia che
bazzica nella malavita, un medico coraggioso, un commissario di
polizia assetato di giustizia e Silvia, fotografa di Stampa
Alternativa. Non sarà certo una passeggiata per Carlo, dovrà
guardarsi sempre bene le spalle. Scoprirà che dietro il boom
dell'eroina c'è un piano orchestrato ad hoc per abbattere la
soglia di una eventuale ribellione tra i giovani. Nella scena
che apre il primo capitolo ci sono alcuni uomini a colloquio,
tra questi 'il Generale' e 'l'Onorevole'. Seduti attorno a un
tavolo mettono a punto strategie: manipolare l'informazione e
diffondere droga per placare le contestazioni. La trama del
romanzo prende spunto dai documenti del Ros e dalla
testimonianza di un ex agente del Sid relativi all'inchiesta
sull'operazione Blue Moon.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA