Valentina Furlanetto con 'Cento
giorni che non torno. Storie di pazzia, di ribellione e di
libertà' (Laterza), Tommaso Munari con 'L'Italia dei libri.
L'editoria in dieci storie' (Einaudi), Paolo Pecere con 'Il
senso della natura. Sette sentieri per la terra' (Sellerio) e
'Io vi accuso. Giacomo Matteotti e noi' (Utet) di Concetto
Vecchio: sono i quattro libri finalisti della prima edizione del
Premio Vero rivolto ai migliori libri di non fiction,
giornalistici e divulgativi, pubblicati in Italia nell'arco
dell'ultimo anno. L'intento è quello di valorizzare l'impegno di
autori ed editori che si dedicano a "spiegare il mondo".
La shortlist in corsa per la vittoria è stata annunciata
dalla Fondazione Peccioliper, in collaborazione con Il Post,
nell'ambito del programma del Festival 11 Lune a Peccioli, in
Toscana, alla presenza degli autori finalisti. Il vincitore del
primo Premio Vero sarà proclamato il 7 dicembre, a Peccioli,
nell'ambito della manifestazione A Natale libri per te. La
selezione è frutto del lavoro di 20 librai indipendenti presenti
su tutto il territorio italiano, che sono stati invitati a
formare la rosa dei candidati finalisti a partire da una
selezione di sedici opere presentate in concorso dalla giuria
critica - presieduta da Marino Sinibaldi e composta da Ludovica
Lugli, Luca Sofri, Fabrizio Franceschini e Giovanni Volpi - e
annunciate durante il Salone del Libro di Torino lo scorso
maggio.
La shortlist composta dai librai sarà sottoposta all'ultimo
giudizio di 250 lettori tra gli abbonati del Post che, dal mese
di ottobre, saranno chiamati a esprimere la preferenza per uno
dei titoli in concorso attraverso un form online. Il libro che
otterrà il maggior numero di voti da parte dei lettori sarà
dichiarato vincitore del Premio con un riconoscimento in denaro
di 6mila euro. Per gli autori degli altri libri finalisti, è
previsto un riconoscimento in denaro di mille euro. In caso di
parità di voti tra due o più libri, la vittoria sarà attribuita
per decisione del Consiglio direttivo con il voto della
maggioranza dei suoi membri.
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