ELISABETTA STRICKLAND, EMMY NOETHER
(CAROCCI, PP. 156, EURO 18)
Genio, la definì Einstein. A lei è stato intestato
l'asteroide Noether 7001, scoperto nel 1955. Emmy Noether,
figlia del noto Max, è la fondatrice dell'algebra moderna. Da
piccola restò incantata dalla figura di Ipazia, matematica del
mondo antico.
Emmy, nata a Erlangen in Germania alla fine dell'Ottocento,
tenne testa ai più grandi colleghi di allora, docenti o
visitatori dell'Università di Gottinga. In quanto ebrea, durante
il nazismo, fu costretta ad abbandonare il suo paese per gli
Stati Uniti. Un saggio uscito per Carocci ne racconta vita e
carriera. "Una donna battagliera al punto da essere una delle
più eminenti nella storia della scienza, nonostante le barriere
presenti in Germania all'inizio del secolo scorso.
Straordinariamente intelligente, carismatica, generosa,
appassionata, determinata, paladina delle pari opportunità,
coraggiosa, originale", spiega nel libro Elisabetta Strickland,
matematica, scrittrice e accademica. Oltre ad Einstein, Noether
era apprezzata da David Hilbert, Herman Weyl, Bartel van der
Waerden, Emil Artin, Ernst Fischer, Pavel Alexandrov, Richard
Courant, Helmut Hasse, Richard Brauer.
Le lezioni di Emmy erano "impetuose": "Le idee fluivano sulla
lavagna quasi per magia, nel caos delle sue lezioni spesso
confuse, incomplete, quasi isteriche, ma dense di idee
formidabili, nuove, eleganti, fino a divenire immortali", si
legge nel saggio che rivela dettagli sul carattere e le
abitudini: "Era una persona schietta, che amava le cose semplici
della vita: camminare, parlare con gli amici, preparare un
pudding per gli studenti radunati nella sua mansarda a
Gottinga". E a proposito del camminare: "Invitava i suoi adepti
a seguirla dopo le lezioni in lunghissime passeggiate nei
dintorni dell'università, durante le quali conversava con loro,
rispondendo a domande e chiarendo dubbi, o addirittura
inventando di sana pianta un modo di procedere alternativo:
aveva una tale fantasia matematica che a volte improvvisava
anche durante le lezioni, finendo magari in un vicolo cieco da
cui usciva infuriata per poi riprendere la dimostrazione in modo
standard".
Il volume sarà presentato a Roma il 9 ottobre alla Fondazione
Marco Besso Ets, ore 17.
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