I festival in Italia si occupano
soprattutto di letteratura e hanno una sempre più importante
copertura social. È questo il dato che emerge dalle ricerche
"Effettofestival 2024. Non c'è live senza online" e "Festival
Culturali: uso dei canali digitali e stato dell'arte delle
ricerche ufficiali", promosse da Intesa Sanpaolo e presentate
oggi al Centro Internazionale di Brera nell'ambito di BookCity.
Le ricerche "rappresentano uno strumento utile per
comprendere le tendenze della produzione e promozione culturale,
anche in considerazione delle nuove modalità di fruizione del
pubblico", afferma Fabrizio Paschina, Executive Director
Comunicazione e Immagine Intesa Sanpaolo. "Abbiamo voluto dare
un contributo agli operatori del settore per aiutarli ad
orientare le loro scelte di comunicazione e rendere la cultura
sempre più accessibile" aggiunge Paschina, ricordando che la
piattaforma di podcast 'Intesa Sanpaolo On Air' "in pochi anni
ha superato i 35 milioni di ascolti".
Nel dettaglio, la ricerca "Effettofestival 2024", curata da
Giulia Cogoli e Guido Guerzoni, giunta alla sua decima edizione,
studia quest'anno le strategie digitali delle manifestazioni.
Sono stati analizzati 87 festival di prima generazione (con
almeno 10 edizioni) e seconda (almeno alla seconda edizione ma
con meno di dieci anni).
I festival dedicati alla letteratura predominano sia nei
festival di prima che di seconda generazione (rispettivamente
40,8% e 26,3%). La maggior parte degli eventi mantiene
l'ingresso gratuito: 67% per i festival di prima generazione e
82% per quelli di seconda. In media, i festival hanno meno di
25.000 presenze, ma alcuni superano le 100.000. Quasi tutti i
festival hanno un sito contenente il programma, gli abstract
degli eventi e le biografie degli ospiti (90% dei festival). Una
minoranza ha un'applicazione mobile: il 10,3% del campione.
I contenuti vengono messi a disposizione soprattutto su
Youtube: il 60% dei festival sono dotati di un proprio canale.
Oltre il 95% sono su Facebook e Instagram, segue X (60,9%),
LinkedIn (32,2%) e TikTok (24,1%). I festival presenti sulle
piattaforme audio come Spotify o SoundCloud sono ancora molto
pochi, pari all'8% del campione.
La seconda ricerca è stata curata dall'Ufficio Analisi di
Intesa Sanpaolo in collaborazione con BVA Doxa. In sintesi,
dall'analisi web e social è emerso che la comunicazione online
dei festival culturali si concentra sui propri canali social e
tendono a parlare in primis alle proprie community di
riferimento: il 69% delle conversazioni proviene dai canali
social proprietari dei festival.
La maggior parte degli eventi concentra la comunicazione sui
canali Facebook e Instagram (Lucca Comics è l'unica su Twitch e
Discord) e solo 9 festival sono presenti su TikTok e su altre
piattaforme care a un pubblico Gen Z.
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