A 50 anni viene spontaneo fare un
bilancio della propria vita, professionale e non. È capitato
anche al cantautore Niccolò Agliardi, che nel suo ultimo libro -
'Prima di essere prìncipi' (Salani) - ripercorre la propria vita
e carriera. Ma non solo. Racconta anche di un confronto a tavola
con Roberto Vecchioni e il proprio figlio in affido, il 20enne
Sam Bouzidi Agliardi. Tre generazioni che si parlano e fanno il
punto su diversi temi, dalla genitorialità ai sogni. Ne escono
fuori timori, obiettivi, successi e fallimenti di "tre uomini
semplici, perché in fondo non abbiamo vite così speciali",
spiega all'ANSA.
L'obiettivo è quello di parlare a "chi ha paura di non
farcela e di aver scelto il sogno sbagliato" dal punto di vista
di una persona che, a un certo punto nella sua vita, ha dovuto
rinunciare all'obiettivo di fare il cantautore: "Raccontare
storie era sartorialmente più adatto a me, un ruolo che vestivo
meglio". Tant'è che, da autore, Agliardi si è aggiudicato
insieme a Laura Pausini e Diane Warren Golden Globe e Nastro
d'Argento per il brano 'Io sì (Seen)'. Insomma, "può non
arrivare l'arcobaleno dopo la tempesta - ricorda - ma a ogni
paura ho voluto aggiungere la parola 'pazienza'. Questo è il
significato del mio libro".
Il racconto è intervallato anche da alcuni versi di canzoni
di Vecchioni ("non ho messo le mie perché sarebbe stato un
esercizio molto solipsistico", scherza), al quale viene lasciato
parecchio spazio, così che attraverso le loro chiacchiere a
tavola si scopre qualcosa in più sul professore della canzone
italiana. "Lui si dichiara insoddisfatto ma vincente - commenta
Agliardi - queste due parole sembrano ossimori ma in realtà non
lo sono. Scendere a compromessi con i propri sogni significa
essere anche molto riconoscenti nei confronti della realtà e
lucidi nei confronti di noi stessi". Agliardi, invece, si
direbbe vincente? "Non ho ancora lo standing per poterlo dire -
ride - ma penso di avere una vita piena di momenti che mi hanno
premiato".
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