"Il settore dei servizi media
audiovisivi (televisione, radio, quotidiani e periodici) vale
nel 2023 circa 11,5 miliardi di euro (nel 2019 erano 12,2). Al
suo interno continua a crescere il peso relativo della
televisione; la radio rimane sostanzialmente stabile, mentre è
in calo progressivo e strutturale la quota cumulata di
quotidiani e periodici (rinvio per i dati di dettaglio alla
Relazione e al nostro Osservatorio, che si è affermato come
fonte autorevole per tutti i settori sottoposti al controllo
dell'Autorità). Queste tendenze, evidentemente connesse alla
rivoluzione digitale, hanno effetti molteplici, investendo le
dinamiche concorrenziali, la protezione dei consumatori e anche
la tutela dei princìpi del pluralismo: in tale prospettiva esse
richiedono sempre più un allineamento delle tutele e, più in
generale, delle regole, tra settore audiovisivo tradizionale e
settore audiovisivo digitale. Inoltre, la situazione di
quotidiani e periodici pone probabilmente al legislatore la
questione di una nuova legge sull'editoria". Lo dice il
presidente dell'Agcom Giacomo Lasorella, nella relazione annuale
al Parlamento dell'Autorità composta da Laura Aria, Massimiliano
Capitanio, Antonello Giacomelli ed Elisa Giomi.
Oltre a concludere il processo di valorizzazione del Sic per
l'anno 2021 (delibera n. 223/23/CONS), l'Autorità, ad esito di
una consultazione pubblica, ha approvato a marzo le Linee guida
relative alle verifiche della sussistenza di posizioni lesive
del pluralismo, ai sensi dell'art. 51 del Tusma (delibera n.
66/24/CONS). Le Linee guida, in un'ottica di better regulation,
chiariscono le modalità in base alle quali l'Autorità accerta
la sussistenza di una posizione lesiva del pluralismo e
dettagliano gli indicatori individuati dal legislatore
stabilendo le opportune modalità operative di misurazione degli
stessi. Tra i fattori considerati, nel nuovo contesto digitale,
oltre ai ricavi conseguiti, assumono rilievo gli indici di
diffusione dei contenuti informativi, la convergenza fra
settori, le sinergie con mercati contigui, la disponibilità e il
controllo di dati.
Nel mese di aprile 2024, l'Autorità ha segnalato al governo
l'opportunità di una riforma della disciplina relativa alle
concentrazioni nella stampa quotidiana ai sensi dell'art. 3
della legge n. 67 del 1987. Agcom ha sottolineato che i limiti
ex ante stabiliti dal legislatore nel 1987 - che fanno
riferimento esclusivamente alle copie cartacee - non sembrano
più in grado di rappresentare le posizioni all'interno del
mercato, caratterizzato oggi dalla forte integrazione tra
formato cartaceo, copia digitale e servizi online.
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