(di Laura Valentini)
RAFFAELLA SERINI, 'COME NASCONO
(DAVVERO) I BAMBINI OGGI' (MIMESIS, PP 250, 18 EURO) - Oggi come
ieri non è vero che i bambini "li porta la cicogna" ma con la
procreazione medicalmente assistita questa non è più una
leggenda così distante dalla verità, visto che per molti nuovi
nati c'è all'origine un aiuto esterno. A fare il punto su questa
realtà, divenuta legale da vent'anni a questa parte ma di cui si
parla ancora poco, arriva il libro 'Come nascono (davvero) i
bambini oggi. Viaggio alla scoperta della procreazione
medicalmente assistita' di Raffaella Serini. Si tratta di
un'indagine a più livelli, che parte dal fattore
medico/scientifico per esplorare l'aspetto normativo,
psicologico, etico e anche economico di una pratica molto
diffusa: dal 2004, anno in cui è stata approvata la Legge 40 che
regola la PMA in Italia, si stima che nel nostro paese siano
nati più di 217.000 bambini per mezzo di questo metodo. Uno dei
primi capitoli sgombra il campo da facili illusioni: per avere
successo un percorso di procreazione medicalmente assistita deve
quasi sempre essere ripetuto poiché è molto difficile rimanere
incinte (e arrivare al parto) al primo tentativo. Il che rende
necessario ripartire daccapo con stimolazione, prelievo
ovocitario, e così via - oppure procedere solo ai trasferimenti
embrionari di embrioni crio-conservati se prelevati in
precedenza. E, ancora, nel libro si chiariscono pro e contro
relativi all'età della donna che vuole intraprendere la PMA: in
particolare su quella ritenuta avanzata, la professoressa
Eleonora Porcu, "paladina della fecondazione assistita in
Italia" mette in guardia dal promuovere le storie di donne
famose che sono diventate mamme dopo i cinquant'anni. "Si è
portati a credere che ci sia sempre tempo, che non sia mai
troppo tardi, ma non è vero. Questi casi eccezionali non possono
essere presi come esempio. Ovviamente si può arrivare a
cinquant'anni ed essere in splendida forma, piene di energia e
palestrate, non lo metto in dubbio, ma - spiega nel libro la
dottoressa - una gravidanza mette comunque il fisico a dura
prova, perché richiede un super lavoro a tutti gli organi
vitali". In Italia, la nostra Legge 40/2004 non fissa un limite
anagrafico preciso per l'accesso alla procreazione medicalmente
assistita (a differenza di altri paesi), ma stabilisce che, per
poter accedere alla PMA, "la donna deve essere in età
potenzialmente fertile". In mancanza di ulteriori direttive a
livello nazionale, sono state le Regioni, organi competenti in
materia di salute, a porre dei termini effettivi alla pratica:
si va dai quarantadue anni previsti dall'Umbria ai cinquanta del
Veneto, con tredici Regioni che pongono questo limite a
quarantasei. età che con i nuovi Lea (la cui fissazione è stata
più volte posticipata in passato) dal 2025 sarà lo stesso in
tutta Italia. Sul fronte economico anche se colpiscono più
largamente il Mezzogiorno, le disparità di accesso alla PMA nel
sistema sanitario pubblico sono piuttosto trasversali da Nord a
Sud. E i tempi di attesa notevolmente più lunghi del settore
privato: ecco perché il 73% delle coppie che deve effettuare una
PMA con donazione si rivolge a quest'ultimo. In tal caso i
prezzi variano da 3.000 a 5.000 euro per una fecondazione
omologa; da 4.000 a 9.000 euro per una fecondazione eterologa
con un 'listino' che appare analogo a quello dei centri privati
all'estero.
Nel libro Serini indaga anche uno degli interrogativi più
frequenti nelle coppie che hanno avuto un figlio con la
fecondazione eterologa: dirlo o no al ragazzo o ragazza? La
comunità scientifica consiglia di raccontare ai figli nati da
PMA la verità sulla loro origine. Dice la psicologa Raffaella
Visigalli: "Una volta veicolata l'informazione in maniera
chiara, semplice ed efficace la curiosità, spesso, si esaurisce
lì". Laddove "si è costruito un legame genitoriale forte e
solido, questo può non suscitare il desiderio di andare a
indagare oltre. È il segreto, invece, che può far scaturire
altri tipi di problemi e, soprattutto, di traumi".
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