DOMIZIANO PONTONE, MARCHIO DI
FABBRICA (Robin Edizioni, pp. 272, 15 euro). Un noir avvincente,
capace però di allargare lo sguardo oltre gli elementi tipici
del genere a cui appartiene per affrontare tematiche attuali e
spinose come il razzismo, l'intolleranza e la discriminazione: è
questa la caratteristica "Marchio di fabbrica", romanzo giallo
d'esordio dello scrittore torinese Domiziano Pontone edito da
Robin. La storia porta il lettore direttamente in Baviera, dove
tre poliziotti non hanno tempo da perdere: dopo il ritrovamento
di un cadavere con un singolo numero tatuato sull'avambraccio e
l'inizio delle indagini, le vittime continuano ad aumentare. Il
trio deve dunque sbrigarsi a identificare il colpevole, ma
trovare il bandolo della matassa di un piano criminale
particolarmente efferato e perverso non è per nulla semplice.
Pontone, già autore di un saggio nel 2015 (L'educazione
cinematografica) e di una raccolta di racconti nel 2017 (In
incantate terre
deserte), presenta un thriller che convince grazie al ritmo
sostenuto e a una vicenda ben costruita. Una lettura piacevole,
che regala la percezione di partecipare attivamente a
un'indagine ricca di colpi di scena, simile a una vera e propria
corsa contro il tempo.
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