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Benito, presente!, Paolo Ruffini racconta Mussolini a scuola

Benito, presente!, Paolo Ruffini racconta Mussolini a scuola

Il romanzo esce il 4 febbraio per Baldini+Castoldi

ROMA, 09 gennaio 2025, 18:29

Redazione ANSA

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PAOLO RUFFINI, BENITO, PRESENTE! (BALDINI+CASTOLDI PP 256, EURO 18.00)

Paolo Ruffini, attore, conduttore televisivo, regista, autore e produttore cinematografico e teatrale, torna in libreria con il romanzo 'Benito, presente!', una favola che attraversa la Storia cercando di cambiarla attraverso l'amore, con un salto indietro nel tempo dove incontriamo tra gli alunni di una scuola di Predappio il piccolo Benito Mussolini. Il libro uscirà il 4 febbraio per Baldini+Castoldi.
    "Se tornassi indietro nel tempo e diventassi il maestro elementare di un futuro dittatore?" dice il protagonista.

Edoardo Meucci insegna Storia in un liceo di Milano. Come direbbe lui è un uomo di quella sinistra che "ora non c'è più", convinto antifascista, solitario, un po' asociale. Tratta male tutti e sta antipatico a tutti dagli studenti alle bidelle e dagli estranei ai colleghi. Quando uno studente loda alcune "cose buone" del fascismo, Edoardo perde le staffe e lo sbatte fuori. I genitori minacciano di denunciarlo e il preside lo sospende, trovandogli un posto in una scuola elementare a Predappio, il paese di Mussolini. Qui, Edoardo non fa che replicare la stessa indole, viene redarguito dalla preside e si trova di fronte a un ultimatum: o cambia atteggiamento, lasciando la politica fuori dall'aula, o sarà radiato.

La mattina successiva durante un temporale Edoardo sbatte contro il collega Luigi, viene colpito da un fulmine e si risveglia nel 1890, in questo shock spazio temporale si ritrova tra gli alunni il piccolo Benito Mussolini. L'incontro con il futuro duce è sconvolgente. Il piccolo Benito è un bullo, violento e anaffettivo. Tra Luigi, accanito anarco-insurrezionalista pronto all'azione, e la magica influenza di Editta, una giovane maestra che lotta contro un sistema maschilista, Edoardo sperimenterà il più atroce dei dubbi e la più rivoluzionaria delle scoperte: far fuori il futuro dittatore, o provare invece a educarlo? 

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