Agli inizi della sua carriera nella
moda come stilista, Martino Midali vestiva le signore milanesi,
come lui stesso racconta nella sua biografia, "La stoffa della
mia vita, un intreccio di trama e ordito" (185 pagine, 16 euro,
edito da Cairo), scritta con Cinzia Alibrandi e ri-presentata
nella capitale, nell'ambito degli eventi di Altaroma, dopo un
recente debutto a Milano.
"Oggi vesto le radical chic di molti paesi". Potrebbe
rientrare in questa categoria l'attrice Stefania Sandrelli, che
ha lo stilista ha scelto come testimonial e madrina della
presentazione della biografia nella capitale. Conosciuto per
l'uso dei colori accesi, da sempre sua cifra stilistica, e per
la vestibilità e comodità delle sue linee, Midali, classe 1952,
originario di Mignete, storica città lodigiana, si trasferisce a
Milano giovanissimo, dove comincia la sua scalata nel mondo
della moda. Fin da subito si distingue per essere uno stilista
vicino alle donne 'vere', che tanto ama, ponendosi come missione
principale quella di valorizzare il loro corpo. Oggi si parla
tanto di inclusione e di curvy ma "la mia natura - rivela
infatti lo stilista - è sempre stata quella di esaltare la
bellezza femminile, in ogni sua forma".
Ma il libro non è solo la storia di uno stilista che si è
fatto da solo e che ha saputo entrare in sintonia con i mutevoli
desideri delle donna, ma anche il racconto di un'azienda del
made in Italy che negli anni è cresciuta in Italia e all'estero
e oggi distribuisce e commercializza oltre 300.000 capi l'anno,
conta circa 230 dipendenti e 60 punti vendita monomarca
distribuiti su tutto il territorio italiano e 3 su quello
spagnolo.
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