Il ritratto della noia come emozione
del nostro tempo e perfino una collezione da "fine del mondo",
sono alcuni dei temi scelti dagli studenti dell'Istituto Europeo
d Design (ied) Roma, per la sfilata del final work. "We are the
project" è il claim che accompagna il fashion show di fine anno
dell'Istituto Europeo di Design, che ha portato in passerella
sulle creazioni delle studentesse e degli studenti dei corsi
Fashion Design e Design del Gioiello Ied Roma, quest'anno
dedicate a celebrare sé stessi, la propria personalità e il
proprio percorso creativo: dodici capsule di moda, quattro
collezioni di accessori e tre di gioiello.
Eccone alcune. "Abitanti", collezione di Leonardo Fizialetti,
indaga la relazione con la nostra casa e con gli oggetti che
custodisce. "Douceur" di Irene Panzini, celebra la pasticceria
di famiglia, per unire alle sue radici la sua passione per la
moda. Così, gli sbuffi di una gonna richiamano i riccioli di
panna, la giacca da pasticcere diventa un abito da sera.
"L'ennui", progetto di Annamaria Jerinò dedicato alla noia, che
secondo la studentessa è l'emozione che più descrive il vivere
contemporaneo. Un sentire comune ad Alessandro Pozzolini, che
con la sua collezione di accessori "Homo. Deus", mette in scena
un essere umano iperconnesso, alla guida delle più alte
tecnologie ma allo stesso tempo governato dalla tristezza. Un
lavoro che coniuga l'arte dell'upcycling alla sartorialità. Gli
outfit di Paradox, di Simone D'Ostuni, rappresentano forme di
vita capaci di sopravvivere alla fine del mondo, quelli di
Moonlife, creati da Teresa Colonna, sono invece pensati per un
viaggio a bordo di una navicella spaziale, in direzione Luna.
Per i gioielli Moth3rs, gioielli di Lal Dal Monte, sono
l'espressione dell'imprinting assorbito dalle sue tre madri: la
madre biologica, la madre adottiva, e madre Natura. "Non essere
nessuno è la miglior via per diventare qualcuno" dice Raul Di
Tomo per descrivere la sua collezione di gioielli, R-Take, con
cui il designer vuole esprimere il senso di riscatto nei
confronti di esperienze difficili, il cui superamento lo ha
indirizzato verso il proprio talento.
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