Il bilancio della Prima della Scala di ieri con Macbeth è di 12 minuti di applausi, 2 milioni 64mila spettatori su Rai 1 e 2 milioni 330mila euro di incasso. Sono dati inferiori al 2019 quando Tosca - opera ben più famosa - era stata vista da oltre 2 milioni 800mila persone e aveva avuto un incasso record di oltre 2 milioni e mezzo.
Però si tratta di un bilancio positivo, soprattutto considerando che arriva dopo un anno buio causa covid e che si basa su dati parziali. Non tengono conto dello streaming su Raiplay, dove resterà visibile per 15 giorni, e di quello su Medicitv che rende accessibile lo spettacolo on demand in oltre trenta Paesi stranieri. Senza contare gli spettatori al cinema (oltre che in Italia in Spagna, Finlandia, Svizzera, Norvegia, Danimarca, Paesi Bassi, Gran Bretagna e Irlanda e ,in differita, in Cina, Corea e Australia), quelli della prima diffusa nei punti di Milano dove è stata trasmessa - dal teatro Carcano al carcere minorile Beccaria, dalla casa di accoglienza Jannacci a San Vittore - e della radio in Italia e all'estero.
Macbeth è piaciuto anche sui social. Gli hashtag #primadellascala e #macbeth sono stati al secondo e terzo posto sui trendtopics di twitter ieri. Nell'ultima settimana la pagina del Teatro alla Scala ha raggiunto 1.100.000 persone con un picco di 695.000 persone sulla serata di ieri. La diretta dell'Inno nazionale è stata seguita in diretta da quasi 1.000 persone e il video ne ha raggiunte 107.600. E solo domani si sapranno i dati di Instagram e TikTok, dove la Scala è sbarcata da poco.
Tutti i problemi di questi quasi due anni con la pandemia non sono però del tutto alle spalle. Lo hanno dimostrato i controlli del green pass, l'obbligo di mascherina e la cancellazione della cena di gala. I cantanti si sono comunque trovati con il sovrintendente e pochi altri per una cena a Palazzo Bovara, per stemperare la tensione dopo le lunghe prove iniziate il 25 ottobre.
E lo dimostra anche l'allerta per alcuni contagi nel cast del balletto La bayadère. Solo fra domani e venerdì si saprà se il balletto andrà in scena o dovrà essere rimandato.
Ma già si pensa al 7 dicembre prossimo. Meyer non ha annunciato il titolo, ma c'è chi parla della Bohème di Puccini, opera conosciutissima, ma scelta coraggiosa per la Scala, dove continua ad essere ripresa la produzione firmata da Franco Zeffirelli nel 1963. Di certo c'è solo che la regia questa volta non sarà di Davide Livermore, dopo il record di quattro Prime consecutive.
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