Lui a 18 anni definiva i
carabinieri 'infami e figli di cani' nella canzone 'Tu come li
chiami', ma alla stessa età Giorgia Meloni "non diceva cose più
intelligenti, nelle trincee del movimento sociale italiano a
dire che Mussolini ha fatto anche cose buone". Così Fedez, su
Instagram, commenta la richiesta d'archiviazione della Procura
della Repubblica di Milano del procedimento contro di lui per
vilipendio delle forze armate dello Stato.
"Se potete accettare senza indignazione le sue dichiarazioni
potete accettare che anche io a 18 anni sparavo stronzate e io -
dice Fedez nel video - non ricoprirò nessun ruolo istituzionale
in questo Paese, per fortuna per voi".
All'inizio della clip, il rapper - oggi al Gp di Monza con la
moglie Chiara Ferragni, con tanto di foto ricordo col presidente
Mattarella - ricostruisce tutta la vicenda: "Sta girando la
notizia di Un'associazione di ex carabinieri che mi ha
denunciato per vilipendio all'Arma, sono incazzati neri perché è
stata richiesta l'assoluzione.
Ho scritto questa canzone a 18 anni e oggi ne ho 33, il tempismo
di quest'associazione, con 15 anni di ritardo, è tra le
motivazioni per cui è stata chiesta l'assoluzione. La canzone
oggi non rispecchia il mio pensiero ma se dovessero condannarmi
sarebbe un guaio perché tutti i pubblici uffici - dice -
sarebbero intasati da testi di rapper che quando sono giovani o
anche meno dicono le medesime cose quindi non era neanche un
testo così originale".
"Non biasimo chi si indigna, ma trovo un po' inutili i
procedimenti giudiziari volti a finire nel nulla e solo a creare
indignazione a chi ha la bandierina italiana nel profilo di
twitter ma ragazzi - è il suo invito - abbassate le vostre
aspettative, viviamo in Italia dove chi ricoprirà alte cariche
di governo nel futuro brevissimo potrebbe essere Giorgia Meloni
che a 18 anni non diceva cose più intelligenti".
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