Gianni Maroccolo è stato il
bassista dei Litfiba. E ha lavorato, suonato e producendo i
dischi, con moltissimi big della musica rock e d'autore
italiana. Da Claudio Rocchi ai Cccp e Csi, passando per i
Diaframma e Edda, ex cantante dei Ritmo Tribale. In un album,
Acau, ha coinvolto tutti: Carmen Consoli, Franco Battiato,
Francesco Renga, Jovanotti.
Un motore e un regista del suono nazionale che qualcuno
doveva raccontare. Lo ha fatto un cagliaritano, Giuseppe Pionca,
appassionato di musica, in una sorta di vocabolario dedicato
all'immenso lavoro di Maroccolo. Un dizionario che non poteva
che intitolarsi Maroccolario.
È un catalogo completo della vita artistica dal 1980, anni di
nascita dei Litfiba, al 2022. In quattrocentottanta pagine ci
sono le schede di oltre 1.600 produzioni organizzate in un
archivio enciclopedico raro o forse unico nella letteratura
musicale italiana.
Un'opera nata in Sardegna anche perché Maroccolo, toscano,
nell'isola ha trascorso infanzia e adolescenza. Un'opera che
nasce da sei anni di lavoro, ha spiegato l'editore Andrea Salvi,
nel corso della prima presentazione del volume questo pomeriggio
a Cagliari alla presenza di Maroccolo e Pionca. "È una risposta
- ha detto Salvi - alla smaterializzazione della produzione
musicale".
Pionca ha parlato del suo lavoro: "C'era la necessità di fare
il punto sulla carriera di Maroccolo, ma in qualche modo anche
sugli ascolti miei e di chi ha seguito in questi anni il
percorso di Gianni. Una sfida ardua".
Maroccolo si dice soddisfatto del lavoro: "Spaventato? Sì e
no. È un libro che mi ha commosso, è un lavoro bellissimo. Spero
che riesca a gratificare la fatica di chi ci ha creduto. Magari
se fosse stato - ha scherzato - un Brian Eno 'ario' il successo
di vendite sarebbe stato garantito. L'autore ha riscoperto cose
di cui mi ero dimenticato: con la memoria in effetti non l'ho
potuto aiutare molto. Non ho nemmeno tutti i miei dischi a
casa".
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