Meno pressione, più divertimento, e anche quel pizzico di inglese in più che non guasta "e mi fa dire cose di senso compiuto con molta facilità". Appelli per la pace, compresi. Marco Mengoni, con quel sorriso tranquillo che non lo abbandona mai, dieci anni dopo L'Essenziale torna a rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest, grazie alla vittoria al festival di Sanremo con il brano Due Vite (appena certificato triplo platino). Un'edizione che avrebbe dovuto essere ospitata dall'Ucraina dopo il successo della Kalush Orchestra lo scorso anno e che invece si svolge a Liverpool, non senza ricordare il Paese ancora in guerra dopo più di un anno. "Mi sarebbe piaciuto andare a Kiev: avrebbe voluto dire che la guerra era finita - spiega Mengoni, già a Liverpool per le prime prove -. La musica a suo modo è un mezzo di pace e amore ed essere uniti qui significa comunque mandare un messaggio di pace. Io sono contrario a qualsiasi guerra in atto nel mondo", ribadisce con convinzione. Del resto, messaggi a favore della pace non mancheranno, come non mancarono lo scorso anno.
"Rispetto a dieci anni fa - racconta ancora il cantante che il 26 maggio uscirà anche con il nuovo album Prisma, terzo capitolo della trilogia Materia - mi sto divertendo di più. La sto vivendo meglio, con meno pressione e più voglia di godermela. Ora c'è più esperienza e so gestire meglio l'emotività". Anche perché, aggiunge, del voto e della gara, dice di non preoccuparsi molto. "Mi interessa relativamente. La parola gara non mi piace, è qualcosa che considero un po' in maniera negativa mentre cantare non lo è mai. Tantomeno a Liverpool, la casa dei Beatles, che da decenni influenzano la musica pop". Dopo il festival di Sanremo, per qualche settimana, Marco Mengoni aveva ipotizzato di poter portare un'altra canzone all'Eurovision rispetto a Due Vite. "Ci ho pensato un po'. C'erano altri brani importanti che saranno nel prossimo disco, che potevano essere un'opzione. Pezzi che potevano essere giusti. Poi riflettendoci ho capito che Due vite è un bel viaggio e descrive benissimo gli ultimi anni della mia vita personale ed era giusto condividere con l'Europa questa mia parte intima ma viva: era la scelta giusta". Portare sul palco della Liverpool Arena il suo mondo felliniano, le sue "due vite", il conscio e l'inconscio, il sogno e la realtà, "non è stato facile, soprattutto nel trovare un equilibrio". Per farlo ha scelto l'arte di Yoann Borgeois, artista internazionale (di recente ha collaborato con Harry Styles, con Pink!, e ancora con Coldplay, Serena Gomez, Missy Elliot and FKA Twig), un performer, coreografo, direttore artistico, acrobata.
Un unico dispiacere porta con sé l'Eurovision: "quello di farmi essere lontano nel giorno dei David di Donatello. Mi spiace mortalmente non essere lì per la prima candidatura che ricevo in carriera. Ma purtroppo non mi posso sdoppiare". Mengoni è candidato come miglior canzone originale con Caro amore lontanissimo, brano inedito di Sergio Endrigo, nel film Il colibrì di Francesca Archibugi. L'Eurovision Song Contest (le semifinali martedì 9 e giovedì 11, la finale alla quale è ammessa di diritto l'Italia sabato 13), che è trasmesso dalla Rai, sarà occasione per l'artista di allargare il suo pubblico anche in vista di un tour europeo di otto date in autunno che toccherà i grandi spazi in Spagna, Belgio, Olanda, Francia, Germania, Austria, Svizzera.
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