"Time Machine doveva chiudere la
carriera discografica dei Rockets, ma poi l'arrivo del nuovo
cantante Fabri Kiarelli ha cambiato le carte in tavola e
soprattutto ci ha dato la possibilità di ripartire dalle
origini, da quello 'Space Rock' che è il nostro marchio di
fabbrica da decenni". Fabrice Quagliotti racconta così The Final
Frontier, il nuovo album dei Rockets uscito il 31 ottobre e che
continua ad alimentare il culto attorno a questa band francese,
ma ormai italianizzata, che tra gli anni '70 e '80 spopolò
grazie a un look da cartoon, la voce filtrata dal vocoder, un
rock pieno di sintetizzatori vendendo milioni di dischi con
brani come "Future Woman", "Space Rock", "One More Mission",
"Electric Delight", la cover di "On the Road Again" dei Canned
Heat e al super tormentone "Galactica".
Una domanda è inevitabile: ma i Rockets, che in febbraio
saranno di nuovo in tour, indosseranno gli iconici costumi,
immortalati nel 1996 da Elio e le Storie Tese a Sanremo nel 1996
nell'anno della "Terra dei cachi"? "Abbiamo dei costumi molto
belli, firmati dalla nostra art director Katia Corsini, l'unica
differenza sostanziale è che ora abbiamo i capelli: alla nostra
età di solito si rimane senza, noi, che siamo stati tutta la
vita rasati, invece li facciamo crescere".
I Rockets saranno il 23 gennaio Bologna al Teatro Duse, il 24
a Schio (VI), al Teatro Astra, il primo febbraio a Udine, al
Teatro Nuovo Giovanni da Udine, il 4 a Firenze, al Teatro
Cartiere Carrara, il 5 ad Ancona, al Teatro delle Muse, il 6 a
Pescara, al Teatro Massimo, il 10 a Milano, al Teatro Nazionale,
l' 11 a Torino, al Teatro Alfieri, il 13 a Roma, all'Auditorium
Parco della Musica, il 15 a Trento, all'Auditorium Santa Chiara,
il 19 a Genova, al Teatro della Corte.
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