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Teatro Comunale di Bologna omaggia Smetana con 'La mia patria'

Teatro Comunale di Bologna omaggia Smetana con 'La mia patria'

L'8 novembre all'Auditorium Manzoni diretto da Pinchas Steinberg

BOLOGNA, 06 novembre 2024, 11:36

Redazione ANSA

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Il Teatro Comunale di Bologna rende omaggio al compositore Bedrich Smetana, il "padre della musica ceca", in occasione dei duecento anni dalla nascita, proponendo il ciclo di brevi poemi sinfonici, Ma Vlast-La mia patria. A questo importante anniversario, si aggiunge quello dei 150 anni dalla prima esecuzione del pezzo più famoso della serie, Vltava (La Moldava), il nome del fiume più famoso della Repubblica Ceca.
    Sul podio dell'Orchestra del Teatro Comunale, l'8 novembre alle 20.30 all'Auditorium Manzoni, salirà Pinchas Steinberg, direttore conosciuto dal pubblico bolognese per aver diretto Il trovatore di Giuseppe Verdi, titolo inaugurale della stagione lirica 2019 e Madama Butterfly di Giacomo Puccini nel 2020, nel luogo insolito del Pala Dozza per permettere il distanziamento necessario a causa del Covid, oltre a vari concerti sinfonici.
    Una curiosità, suo padre William, anche lui celebre bacchetta, diresse a Bologna in sala Bibiena un concerto sinfonico nel 1954. Divenuto l'emblema musicale dello spirito nazionale ceco e dei sentimenti indipendentisti del paese, all'epoca sotto la dominazione dell'Impero asburgico, Smetana, ormai sordo, completò il suo ciclo di poemi sinfonici fra il 1874 e il 1879.
    I sei brani (Il castello alto, La Moldava, Sarka, Dai prati e dai boschi di Boemia, Tabor e Blanik) vennero eseguiti dapprima singolarmente, e solo nel 1882 a Praga nella loro versione integrale, con accoglienza trionfale.
    Smetana morirà due anni dopo. Oltre che per La Moldava, il compositore viene ricordato anche per l'opera La sposa venduta, del 1866, e per essere riuscito a coniugare nella sua musica l'anima della sua terra, utilizzando melodie popolari che rimandano ai paesaggi, alla storia e alle tradizioni boeme, e il modello sinfonico europeo sulla scia di Hector Berlioz e Franz Liszt.
   

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