Un'"intelligenza collettiva" di
artisti acrobati a imitare il poetico volo degli stormi degli
uccelli, in un palcoscenico che ambisce a diventare cielo. E poi
bagliori improvvisi, traiettorie aeree e immagini visionarie
dentro danze che celebrano e danno nuovo senso all'incontro dei
corpi così a lungo negato. Si apre il 14 settembre con le
meraviglie di "Moebius", lo spettacolo firmato dal coreografo
Rachid Ouramdane e dalla Compagnie XY in scena nella Cavea
dell'Auditorium Parco della Musica, la XXXVI edizione del
RomaEuropa Festival, in programma nella Capitale per più due
mesi, fino al 21 novembre. Nel rispetto della vocazione
internazionale e della sperimentazione tra i linguaggi, il
RomaEuropa Festival torna a proporre un palinsesto ricco, che
spazia dal teatro alla musica, dal nuovo circo alle arti
digitali, dalla danza alle creazioni per l'infanzia.
Negli oltre 80 appuntamenti di questa edizione c'è anche
parte, circa 20 spettacoli, del programma del 2020 che non è
stato possibile mettere in scena, in una sorta di "continuità
con questi due anni difficili della nostra vita", dice il
direttore Fabrizio Grifasi, "perché siamo qui per riaffermare il
senso di un progetto culturale che si costruisce con gli
artisti". Circa 40 mila i biglietti, 800 gli artisti coinvolti e
tante location in un cartellone con nomi importanti, come Gus
Van Sant, Max Richter, Israel Galvan, Alva Noto, Olivier Dubois.
Una festa delle arti, la cui apertura con "Moebius", in scena
per tre serate (fino al 16/9), sarà all'insegna della
spettacolarità e della poesia: sul palco, evoluzioni acrobatiche
e "torri" di corpi cercheranno di riprodurre per il pubblico il
mistero della Natura, rievocando i movimenti degli stormi e dei
banchi di pesci, grazie allo sguardo del coreografo Ouramdane,
oggi alla guida del Théâtre National de Chaillot, e all'arte
sorprendente dei 19 performer della Compagnie XY.
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