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Teatro di Roma, da Garrone a Germano contro nomina di De Fusco

Teatro di Roma, da Garrone a Germano contro nomina di De Fusco

La protesta: "Serve scelta condivisa, manca la parità di genere"

ROMA, 21 gennaio 2024, 12:54

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Da Fabrizio Arcuri a Matteo Garrone, da Lino Guanciale a Elio Germano, da Maddalena Parise a Vinicio Marchioni: sono oltre venti gli "artisti e artiste della città di Roma e del Paese" firmatari di una lettera di protesta, anticipata dal sito di Repubblica, contro la nomina di Luca De Fusco alla direzione generale del Teatro di Roma, dopo le polemiche sollevate dalla scelta del cda della Fondazione riunitosi con soli tre membri, assenti il presidente Francesco Siciliano e la componente del Comune di Roma Natalia Di Iorio. "La questione cruciale - scrivono - è che è stata presa una decisione di questa importanza senza che fosse presente la rappresentanza della città di Roma nelle figure del presidente e della consigliera Di Iorio, rappresentanti del Comune di Roma, socio di maggioranza del cda nonché proprietario del Teatro Argentina, il Teatro Argentina, il Teatro India, il Teatro Torlonia. E del Teatro Valle che a quanto ci consta nei prossimi mesi avrebbe dovuto essere attribuito al Teatro di Roma". I firmatari della lettera aperta ricordano che la nomina di De Fusco è stata prima annunciata al Messaggero, un modo di procedere che è "un grave colpo al rapporto di lealtà e al rispetto istituzionale che legano il teatro della capitale alla città, alle sue artiste e ai suoi artisti e al pubblico tutto e a chi ogni giorno si impegna per mandare avanti il Teatro stesso". Dopo due anni di commissariamento, sottolineano ancora, "la nomina del direttore generale era fortemente attesa ed è decisiva per il rilancio del Teatro della nostra città. Come artiste e artisti auspicheremmo una nomina ampiamente condivisa di figura competente che possa guardare al bene del Teatro e allo sviluppo culturale della città di Roma in tutte le sue componenti. Una figura con una visione ampia ed inclusiva, che possa garantire solidità, pluralismo, una profonda conoscenza della macchina istituzionale, del contesto nazionale e internazionale e del diversificato e fecondo territorio romano".
    Inoltre "nella terna selezionata dalla commissione (Luca De Fusco, Onofrio Cutaia, Marco Giorgetti, ndr), che poteva arrivare fino a cinque nomi, non c'è alcuna parità di genere, né tantomeno figure giovani".
   

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