Il processo per la fuga di Sandro
Pertini dall'Italia alla Francia durante il fascismo va in scena
a Savona, dove nella frazione di Stella il 25 settembre 1896
nacque il settimo presidente della Repubblica. Calorosi applausi
al Teatro Chiabrera di Savona per la prima assoluta de 'Il caso
Pertini' un atto unico del compositore Giovanni D'Aquila su
testo di Emanuela Ersilia Abbadessa, una produzione dell'Opera
Giocosa. Il lavoro è la rievocazione del processo di Savona
celebrato nel settembre del 1927 contro alcuni socialisti
accusati di aver fatto espatriare segretamente nel dicembre 1926
Turati e Pertini, rei di cospirazione contro il fascismo.
I tre magistrati del 1927 fecero da argine alla prepotenza
del regime: accolsero la tesi difensiva secondo la quale
l'espatrio era dovuto a motivi di salute e non politici e
comminarono pene lievi agli imputati salvandoli dal Tribunale
speciale istituito proprio allora dal fascismo. L'operazione
teatrale dell'Opera Giocosa assume una valenza di 'documento
storico' rievocando un episodio che sa e deve ancora parlarci.
Mettere in scena il processo di Savona non era facile e i due
autori hanno optato per un gioco di memoria: è la giornalista
Barbara Barclay Carter, unica corrispondente straniera ammessa
al processo a 'ricordare', anni dopo, quelle drammatiche
giornate. E così sfilano alcuni personaggi, da Rosselli
all'ombra di Pertini, dal giudice alla folla che si divide fra
fascisti e antifascisti con slogan urlati da ambo le parti.
Il testo ha momenti molto interessanti per incisività e la
musica di D'Aquila punta su un assoluto rispetto della parola
con un melodismo contenuto e un supporto orchestrale
estremamente discreto affidato a un complesso cameristico.
La regia di Elisabetta Courir è parsa assai ben costruita
nell'organizzazione dei movimenti e nella resa dei caratteri.
Efficace la scena di Francesca Marsella con tavoli, sedie e
soprattutto giornali e documenti a creare uno spazio
indeterminato. Sul podio dell'orchestra e del coro (preparato da
Gianluca Ascheri), Davide Massiglia ha diretto con puntualità,
garantendo una lettura ordinata, senza particolari scatti e
impennate emotive. Ottimo il cast: Manuela Custer ha costruito
assai bene la figura della giornalista, Matteo Mezzaro ha dato
voce vigorosa a Carlo Rosselli, Michele Patti ha reso con
passione la figura di Sandro Pertini, mentre Raffaele Barca,
voce recitante, ha restituito con forte senso drammatico le
ansie e gli interrogativi del giudice.
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