"Un ritmo di riprese altissimo per chi, come me, ha tempi teatrali ed è di un'altra generazione, alzatacce alle 5 del mattino, grande armonia sul set con risultati finali più che soddisfacenti, esaltanti": così Massimo Ranieri racconta all'ANSA 'La voce che hai dentro', la serie tv che, a vent'anni dall'ultima volta, lo ha convinto a tornare alla fiction. Il 'cantattore' è protagonista degli otto episodi, per quattro prime serate, prodotti da Lucky Red per RTI, con la regia di Eros Puglielli, in onda da giovedì 14 settembre su Canale 5.
"Nel mondo della fiction è cambiato completamente il modo di girare, è tutto più veloce. All'inizio ero sorpreso, non ero abituato,. Mi sono detto 'stringi i denti e vai' e ora posso dire di essere nuovamente pronto", sorride il poliedrico artista, Grande Ufficiale al merito della Repubblica italiana, che, tra musica, teatro, cinema e tv (senza dimenticare i Festival di Sanremo, il trionfo con 'Perdere l'amore' e il più recente Premio della Critica) non si ferma mai. Il personaggio che interpreta è affascinante nella sua complessità, tra luci e ombre: Michele Ferrara è proprietario della Parthenope Edizioni Musicali, una grande casa discografica napoletana, condannato per l'assassinio del padre Domenico, vecchia gloria della musica partenopea. Nonostante si professi innocente, Michele sconta in carcere quella condanna e oggi, dopo dieci anni, è di nuovo libero. "Fa il cantante come me - spiega Ranieri - ma la sua vita è tribolata. Con il padre aveva sempre accese discussioni. Custodisce un segreto". Il primo episodio parte dal giorno della scarcerazione e, in qualche frangente, il protagonista, per la sua signorilità e le esternazioni sulla musica, sembra uscire dalla finzione cinematografica e assomigliare a Ranieri. "La cosa più incredibile ed emozionante - racconta l'artista - è che abbiamo girato a Napoli, nella Galleria Umberto, proprio nel palazzo in cui ho iniziato la mia vita come cantante". C'è anche un po' del Ranieri talent scout nel protagonista della fiction che si imbatte in un giovane talento, la trapper Regina (Carola Moccia), una ragazza ribelle, con problemi legati all'assenza dei genitori. La ingaggia, seguendo la sua voce interiore, per rinnovare l'etichetta discografica e salvarla dal fallimento e dall'intenzione di venderla maturata dalla sua famiglia. "Questa fiction - spiega Ranieri - vuole essere anche un messaggio ai ragazzi di oggi. Bisogna sacrificarsi, prendere porte in faccia, cadere e rialzarsi. Spesso alla prima difficoltà si è portati a pensare che sia finita, invece più si cade più si impara".
Ranieri è pronto a tornare in studio per un nuovo album di inediti, a distanza ravvicinata dall'ultimo. Anche stavolta ha ricevuto provini da giovani ma esperti autori ed è intenzionato a coinvolgerli. In tour semi permanente nei teatri italiani, sarà ancora in scena con le repliche del nuovo show 'Tutti i sogni ancora in volo' (progetto che ha racchiuso, sotto lo stesso titolo dell'album, anche un libro autobiografico e un varietà Rai). "Mi diverto come un pazzo perchè ogni serata mi consente di cambiare e perfezionare qualcosa. Chi si ferma - conclude - si annoia".
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