(di Laura Valentini)
Ogni 72 ore una donna viene uccisa in
Italia. Ed è proprio citando questa tragica media statistica che
il programma di Sky Crime Ogni 72 ore punta a raccontare, in
quattro episodi a partire da lunedì 25 novembre alle 22, le
storie di quattro donne, Carol Maltesi, Marianna Manduca, Sara
Di Pietrantonio e Jennifer Sterlecchini, vittime di
femminicidio. Il programma ha un ritmo incalzante con la
conduttrice, Daniela Collu, che svolge un ruolo di guida
attraverso le testimonianze e i luoghi in cui si dipana ciascuna
storia. Un'attenzione precisa da parte dell'autrice e
conduttrice e delle altre firme del programma è stata posta sul
linguaggio del racconto: "Siamo partiti dalle storie, dalle
vittime - racconta Collu all'ANSA - perché spesso nei casi di
omicidio ci si concentra molto di più sull'assassino mentre le
donne vengono dimenticate. Anche il modo in cui sono trattati e
raccontati questi casi contribuisce a far si' che si sviluppi un
pensiero sul fenomeno, il modo in cui ne parliamo viene
assorbito" sottolinea la conduttrice ricordando che la notizia
della morte di Carol Maltesi all'inizio non era stata compresa
dai familiari perché la vittima veniva chiamata dai notiziari
con il nome adottato come pornostar, Charlotte Angie. "Va
sconfitta ogni forma di responsabilizzazione secondaria, quel
sottotesto che sembra dire 'frequentava un ambiente malsano, se
l'è cercata" osserva Collu. Inoltre "tutte le donne di cui
abbiamo parlato si erano allontanate da una relazione tossica"
purtroppo spesso senza essere aiutate. "Marianna Manduca ha
denunciato suo marito 12 volte: è vero che era il 2007 ma è
impensabile che una donna che si presenta 12 volte a un comando
di polizia rimanga inascoltata". Si vuole ribaltare la
narrazione convenzionale del femminicidio nei media, dove le
vittime sono troppo spesso ridotte al loro ruolo in relazione
all'assassino - mogli, figlie, fidanzate - ma occorre trovare il
tono giusto. "Di fronte ai femminicidi ci sono due strade: una
certa pornografia del dolore, toccare la pancia quasi che il
cervello non riesca a razionalizzare l'accaduto oppure al
contrario dar vita a un dibattito molto alto, un elenco di dati,
di nomi: noi cerchiamo di trovare una via di mezzo
rappresentativa della realtà ma che sia rispettosa del dolore.
Spero che il nostro lavoro possa rappresentare un piccolo punto
di partenza, che di femminicidio si possa parlare in modo
consapevole e dignitoso, abbiamo bisogno di passi in avanti
nella narrazione". Il primo episodio va in onda il 25 novembre
in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione
della violenza contro le donne. Quali passi concreti vanno fatti
visto che di violenza le donne continuano a morire? "La prima
strada è quella della reazione immediata al fenomeno: bisogna
investire nei centri antiviolenza e in chi si occupa del primo
soccorso perché occorre immediatamente riconoscere i segnali
affinché non accada più che qualcuno venga rimandato a casa
dicendo 'su avete litigato, farete pace'; i siti antiviolenza
devono essere potenziati, il famoso codice rosso deve essere
potenziato. In secondo luogo c'è il tema della prevenzione:
tutta la lotta all'educazione affettiva sentimentale e sessuale
nelle scuole è sbagliata perché senza di essa non scardiniamo
l'idea di relazione tossica - dice Collu - e purtroppo non
salviamo queste persone, le donne che di patriarcato muoiono e
gli uomini che di patriarcato sono malati". OGNI 72 ORE è anche
un podcast, narrato da Daniela Collu, realizzato in
collaborazione con l'associazione DonneXStrada e disponibile dal
7 novembre su tutte le piattaforme di streaming audio. La serie
è disponibile in streaming su NOW e il primo episodio sarà
disponibile anche su Sky Documentaries.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA