MARIE KONDO, "IL MAGICO POTERE DEL RIORDINO (Vallardi, pp. 265, 13,90 euro).
Un fenomeno editoriale che dura nel tempo, nei piani alti delle classifiche librarie ormai da quasi un anno, 'Il magico potere del riordino' di Marie Kondo non è un semplice manuale di auto-aiuto. Il volume edito Vallardi pare quasi in controtendenza in un panorama di tutorial video e scritti disponibili in rete che ormai riesce a coprire ogni ambito del sapere tecnico, dalla costruzione di macchinari agricoli ai rimedi naturali contro i malanni: pur non risparmiando consigli e un metodo ben delineato in 65 regole (dal modo di piegare i vestiti alla disposizione verticale degli oggetti, dalla sequenza ideale del riordino all'organizzazione delle proprie carte) , il volume non offre infatti guide parcellizzate, singoli consigli da applicare a singole situazioni o una dieta quotidiana di buoni gesti per mantenere in ordine la casa, ma piuttosto uno zen del riordino basato su principi filosofici. E il primo di questi principi, quello da cui la stessa autrice confessa di essere partita, è il principio che invita a "buttare via tutto ciò che non emoziona". Di fatto 'Il magico potere del riordino' e il metodo Konmari in esso professato è un invito a liberarsi del patrimonio materiale in eccesso, degli orpelli accumulati in una vita, quasi una reazione all'hoarding, l'accumulazione patologica considerata un male tipico dell'età contemporanea. Rimettere a posto una volta per tutte i propri beni materiali togliendo di torno quelli superflui, insomma, è un modo per riappropriarsi del proprio sé secondo la professionista dell'ordine giapponese che nella sua carriera dice di aver portato i suoi clienti/studenti a gettare oltre un milione di oggetti. Se nel metodo Konmari confluisce un'idea quasi animista di ispirazione scintoista dell'universo degli oggetti, per la quale i vestiti o i libri sono esseri animati che meritano di essere parte attiva della vita di ciascuno e non di essere dimenticati nei cassetti o sugli scaffali, il principio trova diversi punti d'appoggio anche nel pensiero europeo: da Diogene di Sinope a Henry David Thoreau passando per Lucio Anneo Seneca e San Francesco d'Assisi, il concetto di una fruttuosa austerità di costumi è radicato anche per il pubblico occidentale che non a caso è rimasto affascinato da questo volume. D'altra parte anche il carattere esotico del testo è motivo del suo successo, insieme con gli elementi autobiografici che contribuiscono a dare corpo alle parole di Kondo trasformandole in testimonianza reale della sua vita e di quella dei suoi clienti, principalmente giovani professionisti urbani in cerca di un nuovo equilibrio. Un equilibrio garantito dalla magica rivoluzione interiore ed esteriore del riordino, che il libro promette ai suoi lettori.
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