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Le donne raccontano la Bibbia

Le donne raccontano la Bibbia

da Eva in poi nel libro di Oliva

ROMA, 13 gennaio 2025

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Laura Valentini) MARILÙ OLIVA 'LA BIBBIA RACCONTATA DA EVA, GIUDITTA, MADDALENA E LE ALTRE' (SOLFERINO, PP 240, 17,90 EURO) Eva è stata creata a partire da una costola di Adamo e insieme a lui apprende quel poco che sa, quasi niente, a parte il fatto che vuole sapere e non le importa se per farlo dovrà mangiare il frutto proibito, mettendo fine così alla permanenza nell'Eden e dando inizio al faticoso percorso dell'umanità sulla Terra. Comincia con la decisione (o il peccato) della prima donna il racconto al femminile della Bibbia che la scrittrice e saggista Marilù Oliva fa in 'La Bibbia raccontata da Eva, Giuditta, Maddalena e le altre' (Solferino), in libreria dal 14 gennaio, ribaltando il baricentro del testo sacro a varie religioni in cui il punto di vista è sempre maschile.
    Di Agar oggi diremmo che è una madre surrogata ante litteram perché la moglie di Abramo, Sara, decide di far giacere il marito con lei per avere la tanto sospirata discendenza. Salvo poi chiederne l'allontanamento quando (all'età di 90 anni) per volere di Dio concepisce un figlio, Isacco. Agar e il suo Ismaele vengono mandati soli e senza provviste nel deserto ma si salvano. Nel frattempo l'ingenua schiava egizia ha raggiunto una consapevolezza su valori di cui ignorava l'esistenza: la bellezza ad esempio. 'Perché era così importante per una donna? Captai che costituiva un potere incommensurabile, se rendeva la mia padrona così sicura di sé'.
    Lia vuole l'amore e sposa Giacobbe con l'inganno ma sua sorella Rachele è la vera prescelta: con lei si contende per anni il cuore dello sposo ma poi la primogenita, la sola che ha avuto figli, si ravvede. "Ci trovammo all'improvviso coi capelli grigi, la pelle avvizzita, le forze che cedevano, la vecchiaia si stava annunciando". Infine le sorelle si alleano contro i soprusi del padre. Poi c'è Lia che si opporrà anche alle nozze riparatrici della figlia Dina con il suo stupratore: "Le avete chiesto se è d'accordo?". Da lì prende le mosse la storia di Giuseppe, nipote di Lia e figlio di Rachele, che con i suoi sogni divinatori salva l'Egitto e altre terre dalla carestia e perdona i suoi fratelli che l'avevano venduto.
    Miriam avrebbe voluto nascere uomo, unica condizione che garantisce la libertà. "Fin da piccola avrei voluto nascere uomo per essere libera", racconta, poi lotta assieme a suo fratello Mosè perché possa esserlo tutto il suo popolo. Anche Giuditta anela alla libertà, più cara dello status di donna coniugata.
    "Pur avendo ricevuto allettanti proposte per le seconde nozze, continuavo a preferire mille volte la mia vedovanza, perché nessun altro stato mi avrebbe concesso uguale libertà". Si tratta di una parola che assieme a conoscenza, potere e lotta nella Bibbia, al pari di altre grandi storie scritte dagli uomini, viene declinata al maschile. Ma poi le donne emergono da queste pagine con la determinazione di Giuditta, l'onestà di Susanna, la passione di Maria Maddalena e tante altre ancora, a passarsi il testimone di una forza che sfida ogni tempo e ogni discriminazione.
    E non sembra casuale ma del tutto al passo con i tempi in cui il Papa ha nominato una donna, suor Simona Brambilla, per la prima volta prefetto del dicastero responsabile di tutti gli ordini religiosi della Chiesa cattolica, il fatto che una rilettura della Bibbia al femminile arrivi anche dal saggio 'Le radici del mondo-Le donne e la Bibbia' (Mondadori, in uscita a marzo), della teologa Adriana Valerio. Docente alla Federico II di Napoli, Valerio nel libro riversa il frutto di oltre vent'anni di studi andando oltre le iconografie tradizionali delle protagoniste della Bibbia. Da Eva a Sara, da Maria a Maddalena, l'autrice esplora il ruolo delle donne nella sacra scrittura, smascherando pregiudizi storici e analizzando il rapporto tra il sacro e le questioni di genere.
   

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