La banca più colpita dall'annunciato aumento dal 12 al 26% nel Def dell'imposta sulla rivalutazione della quota Bankitalia è Intesa, che dovrebbe accusare un'extra tassazione di 294 milioni. Lo affermano i primi conti degli analisti finanziari: segue Unicredit (196 milioni).
Molto basso dovrebbe essere l'impatto finanziario per Monte dei Paschi, che ha rivalutato la sua quota in Banca d'Italia di soli 100 milioni e che quindi avrebbe un aumento di imposta di 'soli' 14 milioni, mentre è il doppio (28 milioni) per Carige.
L'effetto sui listini azionari è limitato anche perché l'aumento di aliquota, secondo gli analisti che stanno esaminando il dossier, non porta grandi scompensi nei benefici che la rivalutazione ha apportato ai 'ratio' patrimoniali 2013 che dovrebbero essere compresi nei prossimi stress test: il vantaggio per Intesa scenderebbe da 86 a 77 punti base, per Unicredit da 35 a 32, per Mps da 10 a 9, per Carige da 110 a 99 'basis point'.
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