Il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, non crede che ci saranno tagli ai fondi per la scuola "perché questo settore costituisce un impegno prioritario del Governo": lo ha ribadito lo stesso ministro ad Assisi, all'incontro con le scuole italiane. "Anche se i tagli della spending review coinvolgono tutta la pubblica amministrazione, e considerando pure che già è stata fatta in questo senso una cura dimagrante, sarebbe abbastanza contraddittorio - ha osservato Giannini - sottrarre comunque risorse alla scuola, visto che la consideriamo una priorità".
Sulla questione della riforma della pubblica amministrazione, interviene anche il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti. Secondo il ministro, è necessario "premiare chi è in grado di fare le cose bene e invece mandare via gli altri. Questo è il grande sforzo da fare, insieme al ridimensionamento degli stipendi di chi in questi anni ha francamente guadagnato troppo".
"La pubblica amministrazione - ha spiegato - non deve solo risparmiare sui costi, ma deve pure essere più efficiente. All'interno della pubblica amministrazione c'è tanta gente brava e molta che non ha le competenze necessarie". Galletti ha fatto l'esempio del suo dicastero, dove "ci sono funzionari che guadagnano molto più di me". Il ministro dell'Ambiente ha anche ricordato le priorità del governo: "le riforme istituzionali da una parte, la riforma del lavoro e l'abbassamento delle tasse attraverso una spending review mirata dall'altra. Basta tagli lineari. La ricetta è questa. Noi - ha aggiunto - abbiamo cominciato, mi sembra anche con una certa velocità. Quando tocchi certi settori, le resistenze sono sempre forti. Nel consiglio dei ministri del 18 abbasseremo le tasse a una platea molto vasta, quelle con i redditi più bassi". Galletti, infine, ha sottolineato che "il federalismo fiscale è fallito, ha prodotto solo danni". "La riforma del Titolo V della Costituzione - ha concluso - porterà molti vantaggi sotto l'aspetto della responsabilità. Finalmente si capirà chi fa cosa. La riforma dovrà attribuire le responsabilità di burocrazia e politica, e ognuno dovrà prendersele fino in fondo. Questo permetterà di ridurre i costi".
Un nuovo blocco sui contratti pubblici viene dal sindacato con il segretario della Uil, Luigi Angeletti. "E' uno scandalo, una cosa inaccettabile che i dipendenti pubblici non abbiano aumenti contrattuali di alcuna natura", con i contratti già "bloccati sino al 2017", ha detto Angeletti, intervenendo a 'Prima di tutto' su Radio1, a proposito dell'ipotesi di prolungare al 2020 il blocco del rinnovo contrattuale nel pubblico impiego. "Renzi sostiene con vigore la lotta alla burocrazia? Benissimo - ha proseguito Angeletti - la lotta alla burocrazia significa lotta a leggi, regolamenti, normative che vengono date ai dirigenti che gestiscono la pubblica amministrazione, con un certo potere decisionale, non certo agli impiegati, ai dipendenti. Quindi occorre semplificare, non prendersela con gli impiegati, che non c'entrano nulla". Il problema, ha detto ancora Angeletti è che "la pubblica amministrazione in Italia è retta, governata ovunque dalla politica. Non esiste una Pa dove al vertice non ci sia un politico. E viene usata esclusivamente per motivi di consenso, senza preoccuparsi della quantità e della qualità dei servizi da erogare ai cittadini, che diventa una questione secondaria". Invece è "su questo punto che bisogna lavorare, sulla qualità dei servizi prodotti; e a quel punto la gente che lavora bene va pagata".
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