I dati delle indagini congiunturali disponibili fino a settembre confermano l'indebolimento della dinamica di crescita nell'area dell'euro, pur rimanendo coerenti con una modesta espansione economica nella seconda metà dell'anno. Guardando al 2015, continuano a sussistere le prospettive per una moderata ripresa.
Qualora si rendesse ancora necessario far fronte a rischi connessi con un periodo di bassa inflazione eccessivamente prolungato, il Consiglio direttivo è unanime nel suo impegno a ricorrere a ulteriori strumenti non convenzionali nel quadro del proprio mandato.
"Progressi insufficienti sul fronte delle riforme strutturali nei paesi dell'area euro rappresentano un cruciale rischio al ribasso per le prospettive economiche". Scrive la Bce. Il Patto di Stabilità dovrebbe rimanere l'àncora della fiducia nella solidità delle finanze pubbliche. Si legge nel Bollettino mensile. La flessibilità consentita nell'ambito delle regole dovrebbe permettere ai governi di sostenere oneri di bilancio connessi a grandi riforme strutturali e politiche favorevoli alla crescita.
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