"La vera sfida dei prossimi mesi sarà semplificare il fisco" in un sistema "tra i più incasinati", quello italiano. Il premier Matteo Renzi, ospite del programma 'Virus', traccia una nuova, cruciale scadenza nel suo cronoprogramma di Governo puntando l'attenzione sul fisco e ricordando come il bonus degli 80 euro sia stata la prima "riduzione delle tasse" operata da un esecutivo in Italia. Ma il premier si sofferma anche sugli obiettivi di brevissimo periodo e, in vista delle legge di stabilità, annuncia uno "sgravio contributivo per chi assume lavoratori a tempo indeterminato".
L'obiettivo di sfondo, resta comunque quello di "riduzione del fisco ma - osserva il premier - si tratta di capire da dove partire". E un buon punto di inizio, per Renzi, è quello di indirizzare, attraverso lo sgravio contributivo da inserire nella legge di stabilità che sarà presentata il 15 ottobre, il taglio all'Irap negli investimenti, da parte delle imprese, "sul contratto a tempo indeterminato". Che nella giornata di oggi il fisco fosse in cima alle attenzione del premier lo si capisce già dalla mattina quando, con un tweet, Renzi commentava così il voto di fiducia al Senato sul Jobs Act: "molto bene ieri sul Jobs Act. Adesso decisi e determinati su semplificazione fisco.
Passo dopo passo, Italia riparte".
E l'eccessiva pressione fiscale è anche uno dei temi chiave della serata in tv del premier. Renzi sottolinea più volte di "non avere la bacchetta magica", scherza sulla scenografia del programma che lo paragona a Mr. Wolf (il personaggio che 'risolve il problema' nel film Pulp Ficton) sottolineando che solo "Fonzie può cambiare le cose con uno schiocco delle dita" ma allo stesso tempo ribadisce la determinazione con cui vuol cambiar verso all'Italia. "Non credo di avere nemici, ma mi dà noia chi per vent'anni è stato alla finestra e ora scommette sull'Italia", è il messaggio che Renzi rivolge a poteri forti, sindacati e, probabilmente, anche al dissenso Democrat, al quale peraltro, lancia un avvertimento: se alla camera il dibattito non sarà rapido, "la fiducia è un'ipotesi". Ma con la legge di stabilità alle porte, Renzi punta l'attenzione su fisco e burocrazia. Prima assicura che né la tassa di successione, né l'Iva, saranno aumentati, quindi conferma come sia allo "studio la reverse charge, per modificare il meccanismo di pagamento dell'Iva "ed evitare che qualcuno faccia il furbo con l'evasione".
E mentre sul capitolo Tfr il premier e segretario del Pd conferma come sia più di un ipotesi ma solo se alle pmi sia garantita "la liquidità bancaria", Renzi annuncia l'intenzione di aggregare le aziende municipalizzate per aree, con la riduzione delle public utility "da 8000 a 1000". Infine, il premier torna su un altro snodo cruciale dei prossimi mesi. "La tassa dei Comuni sarà unica, spero riusciamo a farlo già dal 2015, altrimenti sarà l'anno successivo, spiega, osservando come anche sull'incrocio di Tasi, Imu, Iuc, occorra semplificazione.
Ai cittadini e ai sindaci servono "certezze" sulla base di "un meccanismo in cui il cittadino giudica un sindaco su come governa o su quello che chiede", è il messaggio del premier. E l'intenzione - ribadisce anche questa sera - è non mollare, "perché la stragrande maggioranza della gente perbene è con noi".
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