La sentenza della Corte Costituzionale sulle pensioni entra nelle 'raccomandazioni' economiche all'Italia che la Commissione europea sta preparando.
La bozza, assieme alla nuova Strategia per l'immigrazione, sarà oggi sul tavolo dei capi di gabinetto dell'esecutivo europeo.
A quanto si apprende, Bruxelles tornerà a battere sulla necessità di ridurre il debito troppo elevato e di combattere la disoccupazione, apprezzerà il piano di riforme presentato dal governo nel Def e ribadirà che l'Italia potrà usufruire della flessibilità, ovvero potrà fare una correzione strutturale dello 0,1% del pil anziché dello 0,5%. Ma, specificano fonti a conoscenza del dossier, ci sarà "un attento monitoraggio" dell'evoluzione della situazione pensioni perché - in sostanza - "non è ancora chiaro quale sarà l'impatto sui conti pubblici".
Di fatto la Commissione intende riconoscere, per ora, la "eleggibilità" dell'Italia ad usufruire della flessibilità. Ma il costo della sentenza sulle pensioni determinerà "i passi futuri". "Non è un 'warning'" dicono oggi le fonti, ma appare chiaramente come "una spada di Damocle", visto che la questione "sarà seguita nei prossimi passi".
Bruxelles quindi si prepara ad applicare lo stesso criterio politico adottato con il rapporto sul debito, che la Commissione deve preparare per tutti i Paesi che sforano il parametro del 60% nel rapporto tra debito e pil e che violano la 'regola del debito'.
Nel complesso però le raccomandazioni non imporranno manovre e ricalcheranno la valutazione fatta a marzo, quando per Italia, Francia, Belgio, Croazia si decise di non attivare procedure di infrazione.
E la Commissione tornerà a ripetere una "forte raccomandazione" alla Germania perché investa il surplus in infrastrutture, comprese le linee ad alta velocità.
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