La produzione industriale torna a crescere a luglio 2015 dopo il calo di giugno. L'Istat registra un aumento dell'1,1% rispetto al mese precedente. Tutti i principali settori sono in miglioramento. Nella media dei primi 7 mesi la produzione è cresciuta dello 0,7%. "Parlare di ripresa è ancora un po' arrischiato", avverte però il presidente di Confindustria, Squinzi. Continua intanto la corsa del settore auto: +44,9% a luglio rispetto al 2014 e +44,2% nella media dei primi sette mesi dell'anno. "Per il 2018 l'utilizzo della capacità produttiva degli stabilimenti italiani sarà al 100%, assicura il responsabile Emea di Fca, Alfredo Altavilla.
Zanetti, via la Tasi e niente local tax. 'Pensioni flessibili ma senza assurdità' - "La crescita ci darà un tesoretto ma aspettiamo a ipotecarlo". Lo afferma al Quotidiano nazionale il sottosegretario all'Economia e leader di Scelta Civica, Enrico Zanetti, che avverte: "La Local tax senza Tasi ha poco senso e, sulle pensioni, evitiamo di fare altri disastri". Sulla ripresa, spiega Zanetti, "gli indizi sono numerosi e cominciano a fare una prova. Certamente, essendo arretrati molto negli anni della crisi, l'entusiasmo va moderato". Alla domanda se ci sarà qualche miliardo in più a disposizione per la Legge di Stabilità, Zanetti fa sapere: "Sì, ma sarà il ministro Padoan a confermare le cifre. Qualche decimale di crescita aggiuntiva nel 2015 e nel 2016 darà un apprezzabile aiuto nella gestione della manovra". Sul fatto che pare che questo tesoretto sia già stato ipotecato per tagliare l'Ires alle imprese del Sud, il sottosegretario afferma: "Le misure per il Sud sono in pole position, ma vediamo se i numeri sono confermati, in particolare quelli sulla spending review. Prima guardiamo bene le coperture". Sulla flessibilità pensionistica, aggiunge, "condivido la posizione del premier: porte aperte alla flessibilità in uscita, ma senza scaricare costi sulla fiscalità generale. Serve un ulteriore approfondimento". Quindi sulla Local tax Zanetti spiega: "Nel momento in cui si fa un'operazione radicale eliminando la Tasi, sarebbe masochistico accompagnarla a una rimodulazione del quadro complessivo. Darebbe la percezione di un governo che toglie le tasse da una parte per metterle da un'altra. Ne ho parlato con il premier che ha compreso il nodo politico. Una soluzione potrebbe essere quella di accorpare Tasi e Imu sugli immobili diversi della prima casa superando l'inutile complicazione generata dal governo Letta".
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