Rallenta ancora la crescita economica della Cina, che nel terzo trimestre del 2015 è scesa a +6,9%, la più' bassa dal 2009 (ma comunque più delle attese degli analisti). I dati, diffusi lunedì dall'Ufficio centrale di statistica di Pechino, indicano che la Cina potrebbe non raggiungere l'obiettivo prefissato di una crescita del 7% per il 2015.
La media dei primi tre trimestri di quest'anno è del 6,96% e gli economisti ritengono difficile che la situazione cambi in modo sostanziale nel quarto trimestre. Molti osservatori ritengono che il governo, che ha già abbassato per cinque volte i tassi d'interesse dallo scorso novembre, prenderà nuove misure espansive nei prossimi mesi. Per trovare una crescita dell'economia cinese così bassa bisogna risalire al primo trimestre del 2009, quando fu sentito l'impatto della crisi finanziaria globale. Il rischio ora è che la crescita debole generi disoccupazione e proteste popolari.
Secondo Louis Buijs della Oxford Economics, il rallentamento è meno accentuato di quanto ci si poteva aspettare. "La continua pressione al ribasso del mercato immobiliare e delle esportazioni ha provocato il crollo del Prodotto Interno Lordo, ma consumi e infrastrutture sono robusti e hanno impedito una diminuzione più forte", ha affermato.
Lew, c'è ancora spazio per apprezzamento yuan - ''C'e' ancora spazio per lo yuan per apprezzarsi''. Lo afferma il segretario al Tesoro, Jack lew, in un'intervista alla Cnbc, sottolineando che gli Stati Uniti monitorano per assicurarsi che la Cina rispetti i propri impegni sui cambi.
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