Il governatore della Banca d'Italia Visco ospite di 'Che tempo che fa' parla del crac delle banche, difende la banca centrale e respinge le voci di stampa di sue dimissioni offerte e respinte dal presidente Mattarella.
"Bankitalia è una istituzione molto seria che lavora per la collettività e continuerà a farlo, i risparmi italiani al sicuro". Visco sottolinea che "bisogna aiutare a non prendere rischi eccessivi e a far capire che gli investimenti con rischi non sono da evitare e possono dare buoni risultati, bisogna essere equilibrati".
A Fabio Fazio che chiedeva se non ci sia conflitto di interessi quando una banca propone ai clienti prodotti della banca stessa, Visco risponde che si tratta "assolutamente di una delle questioni importanti da affrontare" ma che nell'eventuale introduzione di limitazioni "bisogna valutare le conseguenze". "Non so - aggiunge - se lei metterebbe limitazioni all'uso di internet". Nel caso dei prodotti bancari si tratterebbe di mettere delle "limitazioni a clienti" sui prodotti più rischiosi "che potrebbero essere indotti in tentazione".
Visco poi risponde ad una domanda sulla decisione del premier di affidare all'Anac l'arbitrato sulle controversie delle 4 banche salvate: "Non ho parlato con il presidente del Consiglio", con "Raffaele Cantone ci siamo sentiti" e abbiamo offerto la collaborazione, siamo una istituzione del paese". Afferma il governatore della Banca d'Italia.
Banca Etruria non "è stata commissariata prima perche' la situazione si è cominciata a conoscere ma non si pensava fosse deteriorata sino a quel punto" e aveva indici patrimoniali tali da sostenere le perdite. Secondo Visco "nel corso del 2014" la situazione è andata deteriorandosi.
Poi sulle ricostruzioni di stampa di sue dimissioni offerte al presidente della Repubblica Mattarella: "E' totalmente falso, sono ricostruzioni fantasiose".
Visco poi è torna a parlare del crac della banche: "Ci sono banche che devono mettere a posto la loro struttura organizzativa, devono fare attenzione crediti deteriorati, alzare il capitale, se non ce la fanno devono essere acquistate". Si tratta, ha aggiunto, di istituti "non di questo tipo", "piccoli, che noi ispezioniamo continuamente".
I rischi in vista per l'economia sono "macroeconomici più che micro. Da una geopolitica delicata e dai paesi emergenti". Spiega infine il governatore.
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