La Banca d'Italia conferma le stime di ottobre e valuta una crescita del Pil a 0,8% nel 2015 (0,7% sulla base dei conti trimestrali) con un'accelerazione all'1,5% nel 2016 e nel 2017. E' quanto si legge nel bollettino economico, secondo cui la "ripresa prosegue gradualmente". Nel quarto trimestre il Pil dovrebbe essere aumentato in misura analoga a quella del terzo (quando era cresciuto dello 0,2%).
Misure L.stabilità spingono investimenti - I provvedimenti di stimolo agli acquisti di beni strumentali contenuti nella legge di stabilità dovrebbero sostenere gli investimenti già dal primo trimestre. E' quanto afferma il bollettino economico della Banca d'Italia secondo cui "la ripresa si rafforzerebbe all'inizio dell'anno in corso". Via Nazionale cita poi "l'accumulazione di capitale cui contribuirebbe inoltre la componente degli investimenti in costruzioni. Le valutazioni di famiglie e imprese sull'andamento dell'economia restano favorevoli".
Debito novembre fermo a 2.211 mld - Il debito pubblico a novembre resta sostanzialmente invariato rispetto a ottobre, a 2.211,9 miliardi. Lo comunica Bankitalia nel Supplemento "Finanza pubblica, fabbisogno e debito", spiegando che "il fabbisogno complessivo del mese (7,8 miliardi), è stato pressoché compensato dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro (7,3 miliardi; 74,4 miliardi a novembre del 2015; 66,2 nel corrispondente periodo del 2014).
Debito in mano a stranieri sale al 35% a ottobre - Sale, ad ottobre, il debito pubblico italiano in mano a non residenti. Secondo quanto si ricava dalle tabelle del supplemento al bollettino di Finanza Pubblica, gli investitori stranieri detenevano 776 miliardi di euro sui 2211 totali del debito rispetto ai 765 di settembre e pari a circa il 35% La gran parte (731 miliardi dai 720 di settembre) è costituita da titoli sui circa 1870 miliardi dei titoli a breve e medio-lungo termine (Bot, Btp e Cct) pari quindi al 39%. Stabili a 401 miliardi i titoli in mano alle banche mentre salgono, a seguito della prosecuzione del programma di quantitative easing, quelli detenuti dalla Banca d'Italia da 149 a 157 miliardi di euro per arrivare a 159 miliardi a novembre.
Entrate tributarie 11 mesi +4,2% - Nei primi undici mesi del 2015 le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono aumentate del 4,2 per cento rispetto a quelle relative allo stesso periodo dell'anno precedente (a 353,3 miliardi). Lo comunica la Banca d'Italia nel 'Supplemento finanza pubblica, finanza e debito'. "Tenendo conto di alcune disomogeneità contabili riguardanti le ritenute sui redditi delle persone fisiche e le accise, le entrate avrebbero una dinamica significativamente più contenuta".
Da estero rischi significativi su ripresa - La ripresa italiana e dell'area euro proseguono gradualmente ma restano "rischi significativi, tra i quali sono molto rilevanti quelli associati al contesto internazionale, tornati in evidenza nelle ultime settimane". E' quanto avvisa il bollettino economico della Banca d'Italia che cita in particolare "la possibilità di un rallentamento delle economie emergenti che potrebbe rivelarsi più marcato e duraturo di quanto finora ipotizzato e avere forti ripercussioni sui mercati finanziari e valutari".
Misure governo e Bce sostengono ripresa 2016-2017 - Le politiche espansive delle misure straordinarie della Bce e quelle del governo italiano sosterranno "in larga misura" nel biennio 2016-207 la ripresa del Pil, spingendo la domanda interna e dell'area euro e compensando così il calo dell'export per la frenata degli emergenti. La Banca d'Italia nel suo bollettino economico spiega così come le stime sul Pil, pur restando "complessivamente in linea" rispetto a luglio (+0,8% nel 2015 e a 1,5% nel 2016 e 2017), si siano modificate nel contributo dei diversi fattori.
Migliorano condizioni credito e banche - Prospettive migliori per il credito e le banche. Nel bollettino economico della Banca d'Italia si segnala come la dinamica dei finanziamenti al settore privato si sia rafforzata in autunno, con i prestiti alle imprese cresciuti per la prima volta dopo quasi quattro anni. "È proseguito l'allentamento delle condizioni di offerta: il costo medio dei nuovi prestiti alle aziende si colloca su livelli storicamente molto contenuti e il differenziale sul corrispondente tasso medio nell'area dell'euro si è annullato (era pari a circa un punto percentuale alla fine del 2012)".
Aumento occupati fissi dovuta a sgravi e Jobs act - La ricomposizione dell'occupazione verso contratti a tempo indeterminato avvenuta nel 2015 ''è riconducibile agli effetti degli sgravi contributivi e della nuova disciplina del licenziamento individuale prevista dal Jobs Act in vigore dai primi mesi del 2015''. Lo afferma la Banca d'Italia nel suo Bollettino economico ricordando che nei primi dieci mesi dell'anno i contratti stabili, di nuova stipula o trasformati da precedenti rapporti a termine, sono stati il 38,2% dei nuovi rapporti di lavoro subordinato (8,2 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo del 2014).
Consumi famiglie in ripresa con Tasi,tassi bassi - Continua il recupero dei consumi delle famiglie italiane, spinti dall'abolizione della Tasi e dai bassi tassi di interesse. Secondo il bollettino economico della Banca d'Italia, i consumi "continuerebbero ad aumentare, grazie alla ripresa del reddito disponibile reale, che beneficerebbe del miglioramento del mercato del lavoro e delle misure di stimolo disposte dal Governo".
Da imprese cauto ottimismo su occupazione - Nei mesi autunnali la dinamica dell'occupazione ha ristagnato, ma le aspettative delle imprese sul quadro occupazionale restano improntate a un cauto ottimismo. Lo afferma la Banca d'Italia nel Bollettino economico pubblicato oggi. ''Nei mesi estivi - scrive Bankitalia - il numero di occupati rilevato dai conti nazionali, al netto dei fattori stagionali, è cresciuto dello 0,4% rispetto al periodo precedente (0,8% nei servizi privati; 0,2% nell'industria in senso stretto). Secondo i dati della Rilevazione sulle forze di lavoro, nel bimestre ottobre-novembre l'occupazione è lievemente scesa rispetto all'estate, pur rimanendo ben al di sopra dei livelli registrati nello stesso periodo del 2014''. A fronte del ristagno dell'occupazione di tipo autonomo, quella alle dipendenze è aumentata (0,5% rispetto ai mesi estivi; 1,4% in confronto al corrispondente periodo del 2014), per effetto sia dell'ulteriore incremento delle forme contrattuali stabili, sia dell'accelerazione della componente a termine.
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