L'Italia prosegue la sua lunga marcia. Lo afferma Matteo Renzi commentando i dati sul Pil nel suo intervento a Cernobbio al convegno dello studio Ambrosetti. Renzi ha tra l'altro detto che la politica deve proporsi come luogo della speranza.
"Il 2016 si chiuderà meglio del 2015 che si è chiuso meglio del 2014, del 2013 e del 2012, questo è un risultato inoppugnabile", ha aggiunto il premier, sottolineando: "Siamo andati meglio ma non ho bisogno di un sondaggio per dire che questo meglio non basta". "Non siamo nel gruppo di testa", ha detto Renzi rilevando: "Abbiamo recuperato il gruppo ma c'è ancora molto da fare".
Il premier ha toccato anche il tema del referendum costituzionale, affermando che se "vince il no, non c'è l'invasione delle cavallette, non c'è la fine del mondo: resta tutto così". "Se vince il sì, come credo, l'Italia sarà un Paese più facile". Renzi ha ammesso che sulla consultazione "c'è stato un eccesso di toni per responsabilità diverse, anche mie"
''Il Pil è in crescita. Questo è il mio commento'', ha affermato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, prima del suo intervento al forum Ambrosetti. "Il problema della crescita globale sembra ancora lontano dall'essere risolto. Le cause della bassa crescita sono più profonde e più complesse di quello che possiamo pensare", ha detto Padoan introducendo il proprio intervento al Workshop Ambrosetti di Cernobbio. La legge di stabilità avrà "spazi e risorse disponibili per la crescita". Lo sostiene il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan che sottolinea come le misure concrete sono ancora da "definire perché siano efficienti". "La legge di bilancio - afferma - di cui abbiamo cambiato la struttura ed il nome in legge di stabilità, sarà presentata ad ottobre e conferma gli obiettivi di politica economica del governo fin qui adottati". Padoan li ha riassunti in "sostegno alla finanza pubblica e sostegno alla crescita".
Prende dunque il via la tre giorni del Workshop Ambrosetti di Cernobbio. Matteo Renzi atteso alle 11.30. Poi Padoan e Renzi voleranno al G20 in Cina.
L'economia, con il Pil italiano fermo, e i rischi globali saranno al centro della giornata di oggi con il punto di vista dell'Arabia Saudita e focus su Medio Oriente, Iran e Russia e il caso di Israele. Si parlerà, invece, di Europa domani, anche alla luce della Brexit, con l'intervento del primo vice presidente dell'Ue, Frans Timmermans.
E poi via discorrendo del futuro dell'euro (all'incontro il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem e il Commissario per l'euro, Valdis Dombrovskis) ma anche di Irlanda e Polonia come casi di successo, della crisi dei migranti (con la partecipazione del ministro agli Interni, Angelino Alfano) e della situazione in Turchia. Domenica, come di consueto, giornata tutta italiana. Ad animare il dibattito ben cinque ministri (Orlando, Poletti, Giannini, Boschi e Calenda) ma anche i leader di Cgil (Camusso), Confindustria (Vincenzo Boccia), e per la politica il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA