Anche le multe auto e l'Iva entrano nella rottamazione delle cartelle. Mentre si studiano percorsi 'su misura' per le future rateizzazioni. Intanto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, spiega che nella manovra "non c'è nessun condono" e soprattutto "si pagherà quanto dovuto". Padoan respinge al mittente le critiche arrivate anche dal Pd a due delle norme che certamente in Parlamento non avranno vita facile: la rottamazione delle cartelle appunto (e la contestuale chiusura di Equitalia) ma anche la voluntary disclosure per i contanti. E proprio su questo però il ministro puntualizza: "se quei soldi sono frutto di una attività illecita dal punto di vista penale non si potrà aderire alla voluntary ma si andrà in galera".
I detrattori delle due misure hanno argomenti diversi ma convergono tutti sul principio che il rischio evidente sia 'allentare' gli strumenti della lotta all'evasione. Fino addirittura a consentire di 'ripulire' il denaro di dubbia provenienza (la 'norma' Corona). Ma Padoan è certo che così non sarà e sull'emersione (in denaro) spiega: "la voluntary propone un meccanismo con cui si invitano i possessori di questa ricchezza occulta a farla emergere. Ricchezza su cui bisogna pagare delle imposte". Ma alcuni sostengono anche che la 'fusione' prevista tra Equitalia e Agenzia delle Entrate possa essere in realtà un 'moltiplicatore' di vessazioni per i cittadini.
E mentre già infuria la polemica i testi delle due misure sono ancora sotto esame: si va verso l'ok a ricomprendere nella rottamazione delle cartelle fiscali anche le multe e l'Iva non versata, come confermano fonti di governo. C'è la volontà politica di inserirle - si spiega - e dalle verifiche in corso non sembra ci siano problemi né per i Comuni (che già ora non postano a bilancio sanzioni e interessi che verrebbero eliminati) né con l'Ue: l'Iva è una tassa armonizzata a livello europeo e come tale non modificabile dai singoli Governi. Ma la rottamazione non toccherebbe le somme da versare, solo le sanzioni e gli interessi correlati. E poi secondo Padoan la misura ha anche un effetto 'rassicurante': "debiti di mora e sanzioni vengono tolte di mezzo: sono quelle che rendono pesante e angosciosa per tanti cittadini l'idea di dover ripagare i debiti pregressi".
Delle due misure è noto al momento, facendo un rapido calcolo dalle tabelle del documento programmatico di bilancio, inviato alla Ue, che l'incasso complessivo della voluntary (contanti e non) dovrebbe essere intorno ai 2 miliardi. Mentre per la rottamazione delle cartelle Padoan parla di 4 miliardi che potrebbero anche "essere di più". Ma certo molto dipenderà da come sarà strutturata la misura. Il dibattito sarebbe ancora acceso su cosa avverrà nei procedimenti per evasione (almeno quelli in primo grado). Altro punto ancora aperto è se bisognerà sanare tutto in unica soluzione (via 'veloce') o in più rate e sarebbe già definita una norma 'anti opportunisti': può accedere alla rottamazione solo chi ha continuato a pagare. Insomma - ripete anche Filippo Taddei, responsabile economico del Pd - "Non c'è nessun condono perché le cartelle esattoriali si pagano. Si paga tutto il dovuto, semplicemente". Ma sempre dal Pd, oltre alle stoccate arrivate nei giorni scorsi da Pier Luigi Bersani, un'altra voce esprime forti dubbi. Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera che avrà due passaggi della manovra tuona contro quella che è stata ribattezzata la 'norma Corona', cioè che per assurdo avrebbe consentito al popolare fotografo di ripulire i propri soldi. "Ne sarei sbalordito". Infine anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini difende la voluntary: "i presidi anti-riciclaggio e penali saranno rafforzati rispetto alla precedente voluntary disclosure". E il sottosegretario all'Economia, Paola De Micheli fa eco: "la procedura di dichiarazione volontaria è molto rigorosa e coinvolge professionisti obbligati a segnalare i casi sospetti alle autorità anti-riciclaggio e alla magistratura".
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